La decrescita:valore positivo
Sono passati ormai diversi anni da quando una pubblicità, della Chiesa Cattolica, invitava per salvare il mondo a cambiare stile di vita, a consumare meno. Era il 1992 e sembrava che avessimo preso coscienza che la ricchezza dei pochi, era la miseria dei molti; lo spreco di chi più contava era la morte di chi meno possedeva. Come lo sfruttamento delle risorse ambientali devastasse la Terra.C’è come un rapporto direttamente proporzionale tra la ricchezza mercantile e l’impoverimento morale: più sale uno, più si abbassa l’altro. La pubblicità in questo campo spinge a consumare sempre di più, crea nuovi bisogni artificiali. Bisogna crescere, crescere sempre di più. Tutti invocano la crescita come un obiettivo primario: per fare quadrare i conti di una sperequazione tra consumi e produzione; tra merce e spazzatura. No, anzi la spazzatura, l’usurato, il ‘gettato via’, cresce sempre di più. E allora?
Per cambiare la tendenza del mondo al pensiero dominante, dello sviluppo cosiddetto sostenibile, che fa crescere sempre in modo esponenziale la miseria, la ‘decrescita’ è la nuova parola d’ordine.
Nel sito: http://www.decrescita.it/ilmanifesto.php potrete leggere il manifesto di Serge Latouche per il doposviluppo. Allo stesso indirizzo internet si possono trovare queste sagge considerazioni:
Oggi è pacifico che l'unità di sopravvivenza nel mondo biologico reale è l'organismo più l'ambiente. Stiamo imparando sulla nostra pelle che l'organismo che distrugge il suo ambiente distrugge se stesso.
(Gregory Bateson)
Ciascuno di noi è ricco in proporzione al numero delle cose delle quali può fare a meno. (Henry D. Thoreau)
Tutti gli oggetti che continuiamo a raccogliere nel corso della nostra vita non ci daranno mai forza interiore. Sono, per così dire, le stampelle di uno storpio.
(Ivan Illich)
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