Una legge elettorale subito
Cosa c’è da dire per l’uscita di Clemente Mastella dal governo? Poco, se non ancora la conferma di come è ridotta oggi la politica. Ma può un eletto, capo di un partito che raccoglie 1,3%, per motivi suoi personali di rapporto con la giustizia far cadere un governo? Sì, oggi è possibile. E di uomini come Mastella, la classe politica è piena. Loro intendono il potere non come un servizio al paese, ma un mezzo per sviluppare interessi e influenze personali. Infatti, nel giorno delle dimissioni da ministro della Giustizia, Mastella disse pomposamente che tra il potere e l’amore della famiglia sceglieva quest'ultimo. Già, ha detto ‘il potere’.Per impedire ricatti politici e per riformare questa classe politica un aiuto potrebbe darlo una diversa legge elettorale: l’attuale delega alle segreterie dei partiti, e soprattutto ai loro leader, la scelta dei candidati e insieme chi potrà essere eletto. Quindi mi auguro che non succeda più che chi detenga l’1,3% dei consensi ricatti e faccia cadere un governo. Si trovi presto una nuova legge elettorale, che dia ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti e allontani questi partiti ad uso famigliare.
*Pubblicato da Italians e l'Unità il giorno 23 Gennaio 2008 e da SecoloXIX il giorno 24 gennaio 2008
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