Linguaggio e malattia
Che viviamo un brutto momento ne siamo consapevoli in molti. Sta succedendo quello che Wllelhm Reich aveva definito peste emozionale: 'Una malattia che rischiamo di curare con il manganello della polizia anziché con l'educazione. Tipico di questa 'peste' rendere necessario il randello e in questo modo riprodurla'.La peste emozionale che viviamo è in sostanza una costrizione inconscia che genera la tendenza a scaricare sulla società e sugli altri le proprie insoddisfazioni vitali. L'individuo colpito dalla ‘peste emozionale’, diventa violento e l'energia che scaturisce dai suoi piaceri insoddisfatti viene usata per lottare contro gli altri, in genere quelli che non vivono e pensano come lui.
Oggi si dovrebbe recuperare la consapevolezza che quello che costruiamo, quello che genera i nostri pensieri, sono la causa dei nostri problemi. Il nostro equilibrio e il nostro benessere dipendono da come sono le nostre relazioni con gli altri: ci portiamo dentro i conflitti irrisolti, i rancori, i brutti ricordi delle nostre relazioni.
Per contro, se i nostri rapporti con gli altri sono sereni e armoniosi, ci sentiremo molto meglio anche noi. L'amore, la gentilezza, la serenità, l'apertura e altre qualità interpersonali ci aiutano a realizzare noi stessi.
Il linguaggio, con cui ci relazioniamo costruisce la realtà. Con un determinato uso del linguaggio ci ammaliamo e sempre con questo possiamo anche guarirci: con la comunicazione assertiva possiamo migliorare la qualità della nostra vita. Sembra una cosa da poco e invece è molto. Dire grazie, fare agli altri quello che ci aspettiamo, usare le parole giuste, sono alcuni consigli che innestano catene di positività.
I politici hanno molta responsabilità sull'uso del linguaggio, anche se loro sono uno specchio di questo nostro mondo malato: i lamenti rabbiosi, le bugie e gli insulti denotano una cattiva condizione di salute. Gesti e parole volgari rivelano uno stato di sofferenza che pervade tutto e fa da cappa al nostro stare insieme male. I politici potrebbero manifestare i loro pensieri e idee in altri mille modi, ma si sa, il modello è oggi il premier con offese e smentite...non perdiamo la speranza e continuiamo a pensare il bene. Il bene per tutti. Qualcosa cambierà.
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