sabato, ottobre 19, 2013

Cos'è la scienza?

Cos'è quel percorso per conoscere la materia e le leggi che muovono l'universo? Ecco leggendo il piccolo libro Il senso delle cose, di Richard Feynman, si potrebbe dire in sintesi che la scienza è l'arte del dubbio.
Richard Feynman, che è stato uno dei più grandi fisici del ventesimo secolo a cui è stato conferito il premio Nobel nel 1965, raccoglie nel libro citato tre conferenze fatte a dei giovani universitari: L'incertezza della scienza- l'incertezza dei valori e Un'epoca scientifica la nostra?
Il sapere di non sapere con la ricerca continua, come sfida all'ignoto, è quello che attua il metodo scientifico, portandoci da un'ipotesi quasi certamente falsa ad una quasi certamente vera. Un quasi dunque che muove delle certezze per approssimazione. Più cerchiamo di conoscere e descrivere l'universo più il confine si allontana e appare irraggiungibile. Il mistero aumenta. L'immaginazione della Natura è più grande di quella dell'uomo. La meraviglia che osserviamo non la potevamo immaginare.
Prendiamo i meccanismi della vita: bellissimi; scopriamo con essi che ogni forma di vita è in relazione con ogni altra. Ad esempio: nelle piante, forme di vita molto lontane dagli animali, c'è la clorofilla, una sostanza molto importante nei processi che coinvolgono l'ossigeno e in noi troviamo un sistema di trasporto dell'ossigeno nel sangue-, chiamato emoglobina che ha la stessa composizione chimica, la stessa struttura ad anelli.

Feynman rileva...'Che alla base di ogni essere vivente vi sia la stessa chimica è una cosa fantastica. A pensare che che per molto tempo noi umani eravamo tanto orgogliosi da non voler riconoscere nessuna parentela con gli animali.
Se poi il nostro occhio avesse la possibilità di vedere gli atomi scoprirebbe che tutto l'universo è fatto degli stessi atomi e che la materia delle stelle è la stessa di cui siamo fatti noi
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Si è soliti dire che l'eccezione conferma la regola. Sbagliato. Per la scienza se c'è una eccezione la regola è sbagliata. Lo scienziato dovrebbe far di tutto per cercare le eccezioni; per far cadere le vecchie regole: questo è il progresso. La scienza è tutto quanto può essere esaminato tramite l'osservazione.
I periodi peggiori della storia dell'uomo sono stati quelli dove a comandare c'erano delle certezze. Dove era forte la presenza di persone che credevano in qualcosa con fede cieca e dogmatismo assoluto, prendendosi tanto sul serio tanto da pretendere che il mondo intero la pensasse come loro.
Un mistero è perché la Natura sia matematica, ovvero quelle leggi rispettino e abbiano quell'aspetto.
Saper convivere con il dubbio e l'incertezza non dovrebbe essere solo utile alla Scienza, ma ad ogni altro campo delle attività umane. La filosofia dell'incertezza rende possibile il progresso quale frutto della libertà di pensiero.
Per quanto riguarda la scienza nel rapporto con la religione si può sostenere subito che nessuno è in grado di sostenere la negazione di un Dio, tanto quanto la sua esistenza, ma resta chiaro che comunque quel Dio non potrà essere un Dio convenzionale descritto da una religione. Nessun Dio di qualunque religione è tanto grande da reggere la contemplazione dell'universo al di là della presenza umana.
Quello descritto dall'uomo è un Dio inadeguato: un semplice spettatore delle sue gesta racchiuse tra bene e male. Spesso poi la religione è entrata in conflitto con la scienza: dalla Terra che girava intorno al sole, alla discendenza animalesca ecc.
Ecco la Scienza: una continuo viaggio nell'interrogazione, nella ricerca di risposte alle cose più semplici...al senso delle cose, che paradossalmente rimanda ad altre. Altre cose che ci circondano e noi guardiamo attoniti e incantati.

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