Oggi avevo pronto un altro post, invece mi è arrivata la notizia dell'improvvisa morte di Giuseppe Di Costanzo, un filosofo napoletano a cui avevo presentato un libro a Genova il 26 settembre scorso, insieme all'amica Giusy Randazzo.
Ora sono basito, come tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Una perdita inaspettata che ha lasciato un senso di vuoto nei famigliari e amici. Ecco che qualunque post che non parlasse di Giuseppe Di Costanzo, oggi non avrebbe senso.
Un infarto ha colpito ieri pomeriggio Giuseppe Di Costanzo a Berlino. Lui andava spesso a Berlino. era una città in cui aveva trovato la sua seconda casa. I suoi studi sulla corrente filosofica dello Storicismo Critico Tedesco, in particolare sulla formazione culturale e filosofica di Friedrich Meinecke e successivamente di Otto Hintze, lo portavano spesso in Germania.
Io sono stato onorato dell'occasione datami, con la presentazione del suo libro, 'tutto tranne l'amore', di essergli divenuto amico. Avevamo subito preso l'impegno di rivederci e di organizzare altre cose insieme. Era un napoletano speciale, fisicamente sembrava più tedesco: dai tratti del viso e dalla sua fattura alta e robusta; la sua simpatia poi era napoletana, contagiosa e non disdegnava di improvvisare imitazioni perfette di personaggi conosciuti. Con l'impegno di fargli conoscere un po' Genova lo portai a Boccadasse a prendere la panera -una specialità semifredda genovese-, fu una serata bellissima e insieme scoprimmo anche la comune passione per il cinema. Imitò Alberto Sordi e altri attori.
Ora mi rimane il ricordo della sua immagine che non voglio dimenticare.
Ciao caro Giuseppe, caro amico di pochi giorni, non ti scorderò.
lunedì, ottobre 14, 2013
Giuseppe Di Costanzo, filosofo e scrittore
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1 commento:
Caro Giorgio,
bene hai fatto a ricordare la misura intellettuale e umana di quest'uomo che oltre a essere un grande filosofo e germanista era anche una grande persona. E non sono i soliti complimenti che sogliono farsi in queste circostanze, ma verità sacrosante che nessuno, tra coloro che hanno avuto l'onore di conoscerlo e frequentarlo, potrebbe mettere in dubbio.
Un abbraccio,
Giusy
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