sabato, gennaio 18, 2014

A volte i Buddha da uccidere (metaforicamente), uccidono realmente.

Una notizia di agenzia ci dice che oggi a Mumbai, in India, sono morte almeno 18 persone e rimaste ferite una quarantina per la calca durante una veglia ad un santone musulmano sciita di nome Syedna Mohammed Burhanuddin.
In questo caso bisognerebbe dire -parafrasando il titolo di un famoso libro di Sheldon B. Kopp, 'Se incontri il Buddha per la strada, uccidilo', - Se incontri un Buddha ti uccide.
Scritto nel 1972, l'interessante e provocatorio libro di Sheldon B. Kopp- psicoterapeuta di Washington- insegnava a superare il mito del maestro, del guru, del sacerdote, del terapeuta o guida religiosa. Insegnava a rinunciare al ruolo di discepolo, facendoci assumere la responsabilità di quello che facciamo, abbandonando l'idea che qualcun altro possa guidare le nostre scelte.
Purtroppo sembra che l'umanità non sia mai pronta ad abbandonare le figure genitoriali e l'autorità che ne deriva. In questo senso larghe masse di persone e popoli non saranno mai veramente adulte, libere e responsabili.
E' difficile far passare la nozione che i guru, i santoni, ecc. sono solo dei mezzi che aiutano a raggiungere se stessi, non sono il fine della nostra ricerca. Ucciderli (metaforicamente) significa riconoscere che sono strumenti di aiuto, compagni di strada che non vanno mitizzati. Essi sono figure umane importanti ma provvisorie, che ci accompagnano per un tratto della nostra vita.
In breve dovremmo sapere tutti che in questa nostra vita noi siamo tutti pellegrini. Non c'è alcun maestro, non c'è alcun allievo.
Chi si rivolge a dei maestri di vita, a saggi, guru, guide spirituali o psicoanalisti è un pellegrino che si mette a cercare fuori di sè, mentre dovrebbe imparare con la sua vera e propria conoscenza-coscienza che la sua forza è costituita dal desiderio di crescita. Ognuno ha in sè le risorse per cambiare ed evolvere. Maestri, guru, Buddha e psicanalisti sono solo mezzi per scoprire quelle risorse.
Per ciascuno di noi quindi, l'unica speranza risiede nei propri sforzi per completare la propria storia, non nell'interpretazione di un altro. I passi per trovare la strada di casa sono nostri; la strada che un altro ha percorso, non mi ci porterà.

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