A proposito dell’aggravante di ‘odio razzista’ per l’assassinio di Emmanuel Chidi Namdi da parte di Amedeo Mancini a Fermo; si viene a sapere che l’autore è un 38enne violento e che si altera facilmente: Il lavoro di contadino, la passione per la boxe e la squadra di pallone la Fermana per cui aveva ricevuto un ‘diaspo’ -ovvero la proibizione a recarsi allo stadio- disegnano abbastanza bene il personaggio.
Dopo tutto quello che il XX secolo ha scontato per l’idea di razzismo, -in specie quello legato all’antisemitismo e alla supremazia della ‘razza ariana’ - oggi continua come una sorta di autodifesa rozza e primitiva contro la perdita di identità e di valori. Continua con diverse sfaccettature; c’è quello di ‘classe sociale’, di ‘colore’-di pelle ma anche quello di squadra sportiva (i tifosi in fondo esercitano una sorta di razzismo), di etnia-culturale; di difesa inconscia dal ’diverso’, dallo sconosciuto…e anche quello che avanza come una guerra tra i poveri e legato alle debolezze sociali.
Io penso che il razzismo che ha fatto agire Amedeo Mancini si potrebbe inquadrare in quello originato dall’insicurezza sociale. La condizione sociale gioca un ruolo importante: il peggioramento degli standard vitali e il fatto di vedere negli altri deboli degli antagonisti sociali al raggiungimento del proprio benessere unisce nel razzismo: ci si aggrega in movimenti e partiti politici che fanno della xenofobia un loro programma. Non è un caso che alcuni partiti come la Lega Nord prendano le difese di questi personaggi minimizzando il crimine.
Poi da sempre il razzismo emerge sempre in quelle classi sociali che non vogliono perdere un livello medio di benessere. C’è da dire che anche le classi molto agiate vivono il razzismo; ma esse, proprio per il fatto di essere in cima alla scala del successo, non se ne avvalgono. Queste trovano nei deboli e nei sottomessi una sorta di ammirazione. Sotto l'implicita accettazione delle diseguaglianze sociali cova una guerra tra i poveri che non si avvede delle storture del sistema capitalista, del neoliberismo imperante che sfrutta uomini e menti.
Molto difficile usare la ragione e l'intelligenza. Tutto difficile da sradicare.
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