Io che non credo nel Paradiso, in quel godimento che c'è nell'al di là, mi tocca di sperare nell'Inferno in quella atroce punizione che esiste dopo la vita.
Sì, questo lo penso e spero per la punizione di quegli assassini che dietro la maschera islamica uccidono per poi farsi uccidere. Uccidono per uccidere e il solo fatto di essere in odio alla loro vita e quella degli altri. Fanno i martiri di un Dio che nemmeno conoscono e chiamano Allah il misericordioso.
Sì, l'Inferno dovrebbe esistere per dare a questi il giusto castigo; una punizione che altrimenti non pagherebbero per la loro crudeltà, per il loro odio.
Lo strazio e il dolore che questi assassini infondono negli altri è grandissimo: quale giustizia o legge divina può risarcire le vittime? Non c'è sicuramente un Dio così cinico e feroce; beati gli atei e i dispensatori di gioia e felicità.
Che strano Dio disegnano alcuni uomini. Già il fatto di volerlo fautore di regole assurde, di appellativi roboanti, di giudizi estremi...lascia perplessi: ma chi è questo Dio? Ma chi sono questi delinquenti che gridano il suo nome in Allah?
Ma chi è questo Mohamed Lahouaiej Bouhlel? Nome del terrore; nome di un individuo che i genitori hanno allevato, cresciuto e mai penso lo avrebbero visto come un dispensatore di morte. Per lui spero nell'inferno; per lui spero che il suo dio si faccia vivo e lo mandi a morire perennemente tra le sue vittime, in una carneficina che ha solo l'insensatezza di uomini incapaci di amore, di pietà e della vergogna possibile dei loro genitori.
Spero nell'esistenza dell'inferno. Lo so è una stupida consolazione, ma di fronte a tanto dolore e ingiustizia spero che una dannata condanna divina rimargini in parte le ferite di tanti cuori straziati.
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