venerdì, ottobre 21, 2022
Liberate Alessia
martedì, ottobre 18, 2022
Antifascismo valore universale
lunedì, ottobre 10, 2022
La Cina oggi
sabato, settembre 24, 2022
Vale sempre il discrimine del neoliberismo?
giovedì, settembre 22, 2022
Perché ancora la guerra?
lunedì, settembre 19, 2022
venerdì, settembre 16, 2022
I funerali della Regina Elisabetta II
lunedì, settembre 12, 2022
'Il sentiero del sale' di Raynor Winn
Il cammino di Raynor con Moth è su un sentiero che corre lungo un litorale; una specie di margine di natura selvaggia che segue il mare. L'autrice ad un certo punto lo dice: 'Attirati verso il margine, una striscia di natura selvaggia dove potevamo essere liberi di lasciare che le risposte si presentassero, o no, liberi di cercare un modo per accettare la vita, la nostra vita, qualunque essa fosse. Eravamo forse in cerca di questo stretto bordo fra la terra e il mare per trovare un altro modo di essere, diventando, strada facendo, della gente che vive sospesa sul margine? Bloccati fra un mondo e l’altro. Camminavamo lungo la linea sottile fra l’addomesticato e il selvaggio, il perduto e il trovato, fra la vita e la morte. Lungo il margine dell’esistenza'.
Questo libro mi ha preso. Il susseguirsi di accadimenti in fondo uguali, in cui fame e freddo scandivano i giorni e le camminate in attesa di un accampamento dove aprire la tenda, riusciva a coinvolgermi.
Coinvolge anche la storia d'amore, che corre tutto il libro anche sotto traccia, per poi uscire e dire: “...ma quando Moth mi tirò a sé e mi baciò con un’urgenza che non lasciava dubbi, con un fervore che non poteva deludere, il tempo si voltò indietro. Ero a dieci milioni di minuti e diciannove anni prima, ero alla fermata che aspettavo l’autobus per andare a casa sua, sapendo che i suoi genitori non c’erano, ero una madre con i bambini piccoli che rubava momenti di intimità in una cabina armadio; noi eravamo noi, ogni secondo di noi, uno stufato degli ingredienti della vita marinato a lungo. Noi eravamo tutto quello che volevamo essere e tutto quello che non avevamo voluto essere. Ed eravamo liberi, liberi di essere tutte quelle cose, e più forti grazie a esse. La pelle contro la pelle desiderata, e la vita poteva aspettare, il tempo poteva aspettare, la morte poteva aspettare. Questo istante fra i milioni di istanti era unico, l’unico in cui potessimo vivere. Ero a casa, non c’era rimasto più niente da cercare, lui era la mia casa.”
Poi quando meno te l'aspetti arriva la giusta coincidenza di trovare un tetto...il viaggio di nomadi senzatetto era terminato e l'autrice che ha scelto la speranza alla fine non lascia la pagina bianca ma termina il libro con la sua storia.
Scritto con una prosa molto bella, si scopre che l'autrice Raynor Winn è poi divenuta una camminatrice professionista.
sabato, settembre 03, 2022
La mia partecipazione al Maurizio Costanzo Show
giovedì, agosto 25, 2022
A chi fa paura la Meloni?
Inoltre basta poi vedere la lista dei candidati per scoprire quanto il fascismo sia presente nell'ideologia dei candidati, anch'essi tutti di una bassa caratura politica. Nessuno dei candidati ha poi vissuto il fascismo e forse non sa neppure che è stato l'ispiratore del nazismo, che era un fascismo in salsa tedesca. Quindi ci sarà, in caso di una vittoria della destra, data ormai per scontata dai sondaggisti, da scendere in piazza per difendere Costituzione e diritti.
A meno che non vadano alle urne tutti quegli astensionisti che intravedono il pericolo di un neo fascismo che dietro il vecchio slogan di Dio, Patria e Famiglia ci voglia far tornare indietro.
lunedì, agosto 22, 2022
Sintesi di una intervista a Piero Angela di Telmo Pievani su Micromega.
Piero Angela aveva seguito tutto il 'progetto Apollo' che aveva l'obiettivo di portare gli statunitensi sulla Luna e non perchè la cosa le importasse più di tanto ma per vincere la gara con l'URSS. Il progetto Apollo era un progetto militare: il dominio dello spazio era strategicamente fondamentale in quel periodo.
Poi c'era la motivazione, quella che servirebbe oggi per il tema ambientale.
'Perché, se ci si rendesse davvero conto dei rischi che si stanno correndo, potrebbe darsi un impegno forte come quello profuso allora per arrivare sulla Luna. Purtroppo questa consapevolezza non c’è e anche per una ragione psicologica: noi siamo stati abituati, sia geneticamente sia culturalmente, a reagire alle cose che abbiamo davanti e non ai pericoli futuri.'. Si, fatichiamo a pensare ai problemi con un'ottica rivolta al futuro.
'Siamo dentro una sorta di trappola cognitiva che ci paralizza. Ci mancano la lungimiranza e l’immaginazione necessarie, senza contare gli egoismi e le ritrosie a cambiare i modelli di sviluppo e di consumo, le abitudini quotidiane.'(...)'L’interesse per l’ambiente è aumentato perché se ne parla tanto, perché per fortuna c’è Greta Thunberg, e la speranza è che questa volta non si tratti solo di fuochi di paglia. Anche perché le nuove generazioni cominciano a percepire che la questione li riguarda. Chi nasce oggi se lo vivrà tutto il futuro che ci attende...'.
Piero Angela è stato uno dei primi a fare trasmissioni sull'ambiente; già dagli anni '80, ma ancora prima negli anni '70 quando con Aurelio Peccei e il suo Club di Roma uscì il rapporto 'I limiti dello sviluppo', commissionato dal MIT di Boston. Aurelio Peccei per Piero Angela era una Greta Thunberg ante litteram. Con lui collaborò a molte iniziative. Piero Angela ricorda che da quel rapporto del Club di Roma ad oggi è stata fatta molta strada, ma ancora ne serve e anche se i dati fossero veri solo in parte... 'anche solo per prudenza, è meglio se risparmiamo energia, tanto più che noi non ne abbiamo e quindi diventare perlomeno efficienti è comunque un buon affare'.
Piero Angela si occupava tanto di ambiente anche se aveva la consapevolezza data l'età che la cosa lo riguardasse poco: 'non sarà nei prossimi tre-quattro anni – il tempo che ancora mi rimane da vivere, se va bene – che le cose cambieranno'.
Impariamo da questa bella lezione a guardare il futuro e soprattutto a provare a cambiare il nostro atteggiamento nei riguardi dell'ambiente. Grazie Piero Angela.
venerdì, agosto 19, 2022
Se mi chiedi di quella volta che ho ballato
in quella balera in piazza
e ho baciato sul collo una ragazza;
beh, ti dico che mi sono innamorato
e sono arrivato a casa tutto sudato.
Devo saperlo che sono un cuore fragile
e ad innamorarmi di qualcosa era facile.
Ero combattuto e il mio scopo era di farmi accettare,
non intendo a colpi d'accetta, ma dello stato del fare e pensare.
Sentirmi unito a delle persone...per quello aspiro all'unione.
Tutto senza essere una eccezione.