giovedì, dicembre 16, 2004

Storia naturale dei ricchi

Se diamo ascolto a Richard Conniff scrittore, autore di una “Storia Naturale dei Ricchi”, essere ricchi sfondati non è così glamour. Hai voglia a organizzare feste nella villa di Aspen con ospiti che affogano nello champagne; regalare un miliardo di dollari all’Onu come Ted Turner, o farti sparare nello spazio (sborsando 20 milioni di dollari) per vedere l’effetto che fa: ma poi che ti dice la psicologia evoluzionista? Che ti stai comportando come un babbuino del delta dell’Okavango, o come un cercopiteco dell’Amboseli, e se ti va molto bene come un blabber arabico, un uccelluccio che svolazza qua e là nel deserto del Negev…però vale per la durata della vita. Dallo studio di Coniff si viene a saper che più cresce il patrimonio, più si allungano gli anni di vita. Interessante in generale. Preoccupante per l’Italia.
Guardando i ricchi come una categoria animale, che è bene ricordare ha in comune, come tutti noi, il 98,4% con gli scimpanzè, si scoprono molti comportamenti simili a varie specie animali: la gerarchia del branco abbisogna sempre di riferimenti da definire. Una volta poteva essere il capo chi era più muscoloso, un’altra volta chi era più bello o vecchio ora chi possiede più beni: mobili e immobili. E’ sempre più chiaro che il possesso genera potere sul branco; riserva privilegi e diversità. Così può capitare che la Politica, strana arte per far convivere ricchi e poveri senza farsi la guerra, a volte diventi campo di raccolta dei ricchi tanto da servirsene per accrescere il potere.
In Italia per arginare il ritorno alla legge del branco, consiglierei di varare una legge che chi porta quel nome e cognome preciso, non può essere condannato e inquisito, poiché oltre che ricco sta lavorando in politica per fare arricchire tutti i suoi simili: gli orangotanghi.

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