giovedì, febbraio 23, 2006

Civiltà in cammino

Il mondo attuale si regge su un sistema profondamente ingiusto. C’è un paese egemone, gli USA che pensa di governare tutto e su tutti imporre la sua visione della vita; inoltre cerca di mantenere il suo ‘stile di vita’ basato su grandi consumi e spreco di risorse. Questo modello accentua le disuguaglianze tra i paesi, generando risentimenti, miserie, odio, integralismi di ogni sorta, facendo il gioco dei movimenti fanatici e nutrendo il terrorismo.
L’11 settembre 2001 poteva rappresentare la svolta di queste scelte per cambiare strada, invece con Bush, e la sua riconferma, si è deciso di continuare l’imperialismo consolidando le scelte politiche conservatrici.
Cosa potrà accadere nel prossimo futuro? Ci sarà la guerra continua per estendere il modello di società e di democrazia americano? Molti intravedono in questa crisi uno scontro di civiltà e di guerra religiosa, il fatto incontrovertibile è che si è innestato un cammino verso qualcosa di diverso, che i poteri tradizionali dei governi e dell’economia non sono in grado di cambiare o modificare.
Quella che è destinata a soccombere è la visione del mondo occidentale; un grande peccato di superbia e di potenza verso chi non accetta quel way of life americano. E’ possibile osservare questo fenomeno se entriamo in una visione storica, se ci allontaniamo dal contingente: mentre i nostri soldati –quelli dei paesi ricchi- invadono in armi i paesi islamici e del sud del mondo, i popoli di quegli stati stanno invadendo i nostri paesi ricchi senza armi ma spinti dalla fame e dalla miseria. Questi ultimi vinceranno la vera battaglia: i loro figli erediteranno le rovine della nostra civiltà. Non ci saranno né leggi né eserciti che tengano. Il mondo fisico prosegue il suo cammino con leggi macroeconomiche e naturali; il mondo spirituale degli uomini invece può imparare a riconoscere se stesso, senza classificazioni, senza ‘vignette’ e stati nazionali. Alla fine ci saranno ancora e solo uomini.

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