giovedì, febbraio 16, 2006

Nuova pornografia

In un saggio del filosofo francese Ruwen Ogien, Pensare la pornografia, ci si chiede che cosa sia oggi la pornografia. Cos’è? Una insidiosa forma di discriminazione sessuale? Un attentato alla dignità umana o un raffinato divertissement? Nuoce alla gioventù? Fa diventare ciechi? E’ un’invenzione moderna? Oggi, con il dilagare del moralismo clericale e del fondamentalismo religioso, la pornografia sembra essere tutto ciò che è vietato, ma si sa che non è così.
E’ dai tempi antichissimi che la pornografia si tramanda attraverso rappresentazioni di attività sessuali o perversioni legate sempre al sesso. Sono noti gli affreschi di Pompei o gli scritti di antichi autori greci e romani.
Il concetto di pornografia da Ateneo in poi è molto cambiato. Oggi la cultura ha rivalutato quella pornografia del sesso esplicito; se ne è modificato il concetto: siamo arrivati a consumarla spesso e inconsapevolmente.
Il saggio di Ogien arriva alla conclusione che, se si considera il problema da un punto di vista moralmente neutro, la pornografia può essere ritenuta o una forma di sessualità particolare rispettabile come le altre, oppure una pratica che non ha nulla a che vedere con la sessualità stessa, ma non una forma di perversione pericolosa.
Così pornografiche oggi sono le immagini di guerra, le violenze e le torture; pornografico è l’orgasmo di una donna provato per un detersivo per la casa o per un prodotto alimentare. Per riconoscere la pornografia allora basterebbe valutare l’influenza nefasta su un uomo ‘razionale’.
A questo proposito considero pornografico, Berlusconi. Pensateci. Cosa c’è di più corrompente della sua immagine? Berlusconi nuoce alla salute mentale. Egli, con la sua maschera finta, lancia messaggi pericolosi e falsi: è diventato una specie di highlander che vive fuori dalla realtà, accostandosi a Churchill, Napoleone e perfino a Gesù. La pervicace ricerca del potere come appagamento di un ego malato, rende Berlusconi un cattivo esempio per i giovani fino ad assumere un carattere scandaloso: può l’uomo più ricco d’Italia, di denari, di possedimenti, di proprietà mercantili, inscenare teatrini dove appare la vittima?
Quando compare sugli schermi televisivi bisognerebbe attivare il messaggio: ‘consigliato ad un pubblico adulto, vaccinato e consapevole dei rischi che corre’…

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