Nottata politica
E’ passato un anno e un’altra notte agitata ha accompagnato i risultati elettorali. Non c’è da essere allegri. Almeno per me.I risultati arrivavano con una lentezza esasperante. C’erano gli intentional-poll, o gli exit-poll, le proiezioni statistiche che poi non fanno altro che creare ansia e dibattiti mediatici utili a passare il tempo…non la nottata: quella sembra non passare mai. L’incubo Berlusconi continua. Continua quel sentimento di antipolitica e ideologia che formano la schizofrenia del voto attuale. Un dato è certo: ha vinto l’astensionismo e un sentimento di rifiuto della politica così come è diventata. Da una parte, numerosissima, ci sono quelli che ‘tanto sono tutti uguali’ e dall’altra quelli che evocano, ancora dopo 50 anni, lo spettro comunista- quelli che rendono tutti poveri-, insieme a quelli del ‘facciamogliela pagare’ e ‘basta tasse’, che per il cittadino medio è sempre un buon argomento se non il migliore.
Poi a pensarci bene non è Berlusconi il fenomeno: egli raccoglie il frutto di un disagio verso riti e formule partitiche non più corrispondenti ai bisogni odierni. Berlusconi però non è assolutamente il nuovo. Sotto certi aspetti è il vecchio più vecchio che ci possa essere. A dispetto del suo giovanilismo compulsivo, egli è il rappresentante di una politica fortemente ideologica a supporto di interessi personali e classisti: se oggi l’Italia è più povera lo si deve a lui e dietro le formule populiste e demagogiche di ‘basta tasse’, vuole azzerare quello stato sociale che è l’unica cosa che ci tiene legati all’Europa, non facendoci sprofondare nella miseria più nera. Certo che i partiti, gli strumenti per esercitare la democrazia e garantire la partecipazione alle scelte di governo, devono cambiare; devono cessare di essere confraternite, veicoli di interessi personali e dispensatori di poltrone per il solo fatto di gestione del potere.
Verso la mattina una luce aiuta a sperare, ma il cielo è ancora grigio.
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