Rosaria Schifani: 15 anni dopo
Sul Corriere della sera di ieri 22 maggio, è stata una forte emozione leggere le parole di Rosaria Schifani. Quindici anni dopo le parole pronunciate durante la messa funebre per il funerale alle vittime dell’attentato che ha ucciso Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta di cui faceva parte suo marito Vito; ancora Rosaria interviene a parlare di Palermo e della mafia che sente dentro i muri delle case. Una Palermo dove Rosaria dice: ‘Qui prevale il doppio. La costa sembra bella ed è brutta per le costruzioni che la assediano. Le case sembrano brutte, ma dentro sono belle. Per nascondere, per confondere, per scansare invidie. Prevale il contrasto. Guardo e mi rattristo. Qui non cambia niente’. Come lo Stato che ha trovato al suo interno degli investigatori traditori, ma poi si è fermato. Rosaria Schifani è tornata dopo 15 anni nella sua Palermo con il figlio Manù di 15 anni. Lei vive in Toscana e il figlio è cresciuto con lei lì, lontano da Palermo. Ora lo ha portato come in pellegrinaggio in quei luoghi della sua infanzia. Lei è l’esempio di una forte coscienza contro la mafia. Il figlio capirà…Sono passati 15 anni da quel 1992, che vide la mafia colpire lo Stato come mai era successo: uccise i due magistrati che più di tutti l’avevano combattuta. Due magistrati siciliani anch’essi a dimostrazione di quel doppio che accompagna questa Sicilia.
Oggi 23 maggio sono stati programmate molte manifestazioni. Sono contento che queste hanno per protagonisti i giovani, giovani come Manù.. Sono loro la speranza per cambiare. Stasera 23 maggio ci sarà anche la musica a ricordare quel giorno dell’assassinio di Falcone, la moglie e la scorta: Mille note contro la mafia; tantissime iniziative per ricordare e riprendere la battaglia contro una mafia mai finita.
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