Un venerdì a Sestri Ponente
Berlusconi non conosce la storia, oppure è stato consigliato male: così andare a Sestri Ponente è equivalso ad una provocazione. Non sa l’uomo più ricco d’Italia, colui che dell’esercizio del potere e dell’immagine che lo rappresenta ne divenuto un’icona nevrotica, cosa sia Sestri Ponente.I ‘coglioni’ di Sestri, coloro che hanno la sinistra nel dna, hanno una memoria storica, quindi è bastato davvero poco per ricordare, tra le tante castronerie dette dall’ex Presidente del Consiglio, quella della condanna alla ‘pretesa della sinistra di rendere uguale il figlio del professionista al figlio dell’operaio’.
Qui a Sestri Ponente i figli degli operai si sono, in tantissimi, laureati: sono diventati professori, medici, ricercatori, scienziati; ma qui già i padri operai erano intellettuali, e ad ascoltarli in silenzio per imparare venivano da Roma, Scoccimarro, Chiaramonte, Cossutta prima, Longo, Berlinguer e altri poi. Quegli operai di Sestri Ponente, che lavoravano sodo e bene, parlavano di politica, di doveri, di diritti e libertà, quindi di cultura, quando Berlusconi non sapeva neppure di essere al mondo.
Ora vederselo arrivare sottocasa, come una maschera della commedia dell’arte populista e arruffona, da fastidio. Lui rappresenta la lotta di classe rovesciata, come quando prometteva di levare l’ICI non mettendo le mani nelle tasche degli italiani, ma in quelle dei comuni sì: per cui poi ognuno si doveva arrangiare come poteva; tanto i ricchi ed i loro figli se la sfangano sempre. Non sa l’uomo, padrone di quasi tutto, che Sestri già nel 1994 aveva affisso, all’ingresso della delegazione, il cartello: ‘Sestri città deberlusconizzata’? Come quel ‘No pasaran’ degli anni ’60, contro i fascisti riemergenti, e così negli anni ’80 contro le BR. Sestri Ponente contro il berlusconismo, derivazione del ‘craxismo’, lo è naturalmente: per storia, tradizione, cultura perché le mani se l’è sempre sporcate con il grasso degli ingranaggi, la polvere di ferro e la ruggine pur rimanendo nel cuore inossidabile. Può darsi che Berlusconi, dal giorno di venerdì 8 giugno 2007, sappia qualcosa in più.
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