Vacare
Le città vuote a ferragosto sono le stesse del lontano 1962, epoca del film ‘il Sorpasso’; dove all’inizio si fotografava bene la città di Roma deserta. Allora le città, svuotate per la vacanza d’agosto, rappresentavano un fatto nuovo per l’Italia, erano l’annuncio del boom economico. Di quella realtà, e di quel film, proseguono, insieme ai riti di massa, quali le code sull’autostrada, le resse sulla spiaggia, il pienone nei ristoranti, gli assalti agli autogrill e, ahimé, alla maleducazione stradale, con i conseguenti morti, anche i personaggi interpretati da Vittorio Gassman. Qualcosa sopravvive sempre.Proseguono i tipi infingardi, individualisti, amorali, ipocriti e bigotti, sono i Bruno Cortona- il protagonista del film- di allora. Questa Italia del dopo Berlusconi, prosegue con le sue maschere tragico-comiche. Infatti, quanti sono i Cosimo Mele? I Fabrizio Corona? I Luciano Moggi? Tutti furbastri che attraversano il tempo di un’italietta difficile da superare.
Torniamo alle città vuote. Oggi 15 agosto la mia città è silenziosa. Potrebbe essere un momento di riflessione. Potrebbe essere utile per ascoltare quelle voci che partono da dentro. Così la vacanza, momento per vacare, potrebbe lasciare la titolarità del mondo esterno per spingerci all’interrogazione: dove andiamo? Domanda retorica: siamo in effetti tutti già partiti. Per dove? Per la vacanza che vuol dire vacuità. Aspettiamoci allora il ritorno delle veline, dei grandi fratelli e i ritorni sull’isola dei famosi…in fondo dove vogliamo andare ci siamo già.
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pubblicato il 15 agosto sul quotidiano Il Secolo XIX
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