Aspetto...cosa devo fare?
Cosa sarà mai stata la ‘coazione a ripetere’ il voto a Berlusconi? Sarà stata la propaganda televisiva e le reiterate bugie contro Prodi? Così dopo circa 90 giorni dal voto ci ritroviamo a rivivere un film già visto: le leggi ad personam e l’economia, le istituzioni e il prestigio internazionale dell’Italia che stanno crollando precipitosamente.Si dice che in democrazia si ha il governo che si merita; a questo proposito bisogna ricordare che non è Berlusconi il male, ma come sempre il male vince e prolifica nel comune senso del pudore (dove il pudore non esiste), in quella ‘pancia’ conformista per cui è tutto scontato, normale: il mondo è sempre andato così…cosa vogliamo fare? Vince quello.
Per questo io non mi sento di meritare, oltre che Berlusconi, Alfano, Bondi, Bossi, Rotondi, Scajola…ecc. allora cosa posso fare? Niente, devo solo protestare e aspettare. Protesto, sperando che serva a qualcosa, ma il clima è quello che è: quello che si vede in giro è poco edificante e allora aspetto. Nell’attesa vivo e cerco di vivere al meglio: l’amore e le amicizie, buone letture, bei film e teatro. Cerco una qualità della vita migliore; questa non me la dà certo il governo. Aspetto, perché ho capito che l’unica arma che abbiamo contro Berlusconi è il tempo: lui ha 72 anni e per quanto gli interventi di chirurgia estetica e di medicina siano importanti non sono certo eterni. Aspetto, perché ho compreso che i regimi in Italia non durano meno di 20 anni e questo è iniziato già da un bel po’; è iniziato nel 1984 con il decreto di Craxi che salva le televisioni di Berlusconi, che trasmettevano in regime di illegalità: il decreto è un ‘tampone’ che da ‘provvisorio’ diventa ‘transitorio’- in attesa di una legge sulle televisioni. Nel 1990 finalmente si fa la legge chiamata Mammì, che sancisce il duopolio, ricevendo la benedizione della partitocrazia. Il resto è la storia della cosiddetta seconda Repubblica.
2 commenti:
A questo punto, ho grandi timori su come potrà essere la terza.. :-/
Una demoralizzata Aglaja
P.S.: ho linkato il tuo blog sul Lanternino :-)
Caro Giorgio, condivido il tuo sconcerto ma anche la voglia e l'esigenza di non rinunciare a sperare.
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