I virus del linguaggio
I virus del linguaggio sono inarrestabili. L’ultimo in ordine di tempo è ‘assolutamente’. Si sente spesso dire ‘assolutamente si’, ‘assolutamente no’ e poi anche solo ‘assolutamente’, che non vuol dire nulla, ma si dice. Di questi avverbi e frasi fatte si infarcisce la nostra lingua quotidiana in modo contagioso. Notate come si dice anche, in questo modo forse per apparire forbiti, ‘quant’altro’? Qualche tempo fa c’era ‘l’attimino’, prima ancora c’era ‘a livello di…’, poco fa e ancora persiste il ‘voglio dire’.Oggi si parla tanto, si scrive tanto, tuttavia il vocabolario è limitato, ripetitivo e domina un generale abbrutimento della lingua. Evidentemente c’è un plagio dovuto al livello culturale della televisione, per cui viviamo tra parolacce, bestemmie e improperi. Come uscirne? Ma poi perché?
Forse è bene lasciare questa lingua, diventata gergo, proliferare. La vitalità di una lingua comporta anche questo pericoloso imbarbarimento. Il ‘vaffanculo’ che si sente spesso, quasi come il ‘voglio dire’, dice di più di ogni altra cosa…e allora?
La lingua, il nostro modo di parlare, sicuramente è in relazione al nostro modo di essere e di vivere: merda, cazzo, culo, ecc. spesso sono parole improprie al comunicare, ma dicono chi siamo e cosa stiamo facendo, più di ogni altra cosa.
Ecco viviamo e stiamo male. Spero allora che nasca il momento di riscoprire la poesia, il piacere di usare parole belle, profumate, intense con il gusto di trovare quella precisa, coerente, originale. Ecco allora che staremo bene; saremo positivi e il male non ci farà paura poiché avremo molte più parole per tenerlo fuori.
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