sabato, luglio 05, 2008

Dell'amore

Ti ho scritto tempo fa di non rifarti il seno e di non gonfiarti le labbra…di lasciar stare le rughe. Ti ho scritto nel frattempo altre lettere d’amore. Ti ho detto che ti amavo così come sei; che non ti perdevo e tu non mi avresti lasciato.
Quello era tutto, ed era solo niente per quel che sentivo. Sì, perché dell’amore non si può parlare. Dell’amore siamo analfabeti. Dell’amore ci piace sapere tanto e vorremmo conoscere tutto, ma quando lo troviamo l’unica cosa che veniamo a conoscere è la nostra fragilità, la nostra inadeguatezza. E non siamo più competenti di niente; non siamo né professori, né scienziati, ma quali studiosi, esperti o peggio santi…siamo semplicemente degli idioti, idioti naturali.
Di fronte al mistero dell'amore e della natura ogni volta ci sorprendiamo. Così l'altro è giustamente un mistero e quello che amiamo non ci appartiene. Tu non sei mia ed io non sono tuo, noi siamo insieme due piccole luci che s'illuminano a vicenda: due luci che non si possono afferrare. Se poi la mia luce riesce ad illuminare il tuo volto tu di rimando illumini il mio.
No, non esiste l'amore esclusivo. Per questo siamo sempre pronti a ripartire; sempre pronti ad amare. E' per l'amore che continuiamo la storia. E' così che tutto continua.
Scusa la mia pretesa di parlare d'amore, ma di quell'amore che c'è nella nostra vita, vive sempre se qualcuno ne parla.

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