I Diritti della Rete
Leggo che stimolato dalla visita al Polo tecnologico di Poste italiane all'Eur di Roma, Berlusconi ha preso un importante impegno per una iniziativa italiana durante il prossimo G8, che si terrà in Italia. Berlusconi si impegna ad avanzare una ‘proposta di regolamentazione di internet in tutto il mondo, essendo internet un forum aperto a tutto il mondo una proposta fatta con una prospettiva internazionale, in cui l'Italia possa essere avanguardia. Queste tecnologie sono il futuro per tutto il mondo’. Berlusconi però ricordo che ammise di non sapere niente di internet, e per quel motivo di sentirsi vecchio. Certo che la classe politica italiana su quel piano è da considerarsi quasi tutta vecchia; esiste molto analfabetismo informatico per cui avere un presidente come Barak Obama per noi italiani resta un sogno. Penso che quella proposta gli sia stata suggerita da qualcuno che ne capisce; magari l’ex ministro Lucio Stanca.Allora per non pensare male, io intendo la regolamentazione proposta come un atto per estendere a tutti i cittadini del mondo il diritto all’accesso e alla condivisione delle risorse di internet. Il giorno 10 dicembre del 1948, giusto 60 anni fa, si votava all’ONU la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, ora si tratta di considerare la questione dei diritti umani in Rete come parte integrante per sviluppare i temi dell'accesso, della sicurezza, della condivisione e della multiculturalità. Internet è uno strumento di condivisione e partecipazione mai posseduto dall’uomo: questo ci ha fornito lo spazio pubblico più grande che l’umanità abbia mai conosciuto; quindi da considerare un bene comune, come l'acqua, l'aria, il clima e i diritti universali.
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