Questione etica
La questione etica è sempre al primo posto per trasformare la politica. Gli scandali continui di tangenti e collusioni mafiose lo testimoniano. E’ inutile cambiare sigle e fondare nuovi partiti quando gli uomini scelti da queste organizzazioni ad esercitare le funzioni pubbliche si trovano sempre con le dita sporche di marmellata, rubata dal nostro armadio.Questo problema di collusione tra politica, affari e criminalità se leggete il libro, di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, ‘Il ritorno del Principe’ capirete quanto è radicato nella politica italiana. Il libro risulta una lunga riflessione sul declino della nostra civiltà. Alle innumerevoli domande, poste come artificio per chiarire la regressione della nostra classe dirigente, gli autori forniscono risposte precise: il dilagare dell’illegalità, che produce un senso di solitudine nei cittadini con la conseguente disgregazione della società, come la predazione delle risorse destinate allo stato sociale e allo sviluppo, riducono lo Stato sempre più esposto alle involuzioni illiberali e autoritarie.
Ancora oggi la ‘casta’ quando parla di riformare la Giustizia lo fa non per accelerare i processi e garantire l’esecuzione della pena ai condannati, due fattori di malfunzionamento causa prima di ingiustizia, ma per depotenziare i controlli e garantire l’impunità degli appartenenti al potere.
Cosa auspicare? Bisognerebbe scendere in piazza e far sentire ai nostri eletti quanta rabbia abbiamo verso questi comportamenti. A dire il vero questo moto di indignazione popolare era quello che ha aiutato il pool di ‘Mani Pulite’ a fare un po’ di pulizia nei primi anni ‘90; ricordo i militanti leghisti davanti a Palazzo di Giustizia di Milano incitare Antonio Di Pietro a continuare la sua opera. Tutta la popolazione, come i giornali, erano a fianco di quei magistrati per sostenerli nelle indagini utili a smascherare il giro d’affari illegale e di ruberie svolto dagli amministratori pubblici.
Purtroppo in Italia un fascismo mascherato da democrazia continua con un potere esercitato con la corruzione e il ricatto. In Italia, a differenza di altri paesi europei, i furbi e i violenti continuano a trovare consensi.
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