Uomo e Natura
Dovremo saperlo che noi, con tutta la nostra prosopopea, non siamo che un tentativo dell’evoluzione della specie. Non si sa neppure se avremo successo.La Natura prova i progetti e non sceglie al primo tentativo, esplora, riprova, cerca sempre nuove possibilità. Certo, quello che ha portato a noi è un caso, ma per essere proprio un Caso, c'è stata molta intelligenza: c’è stata una lotta con la Materia per fare prevalere lo Spirito o meglio quell’intelligenza che permette non solo di interagire ma anche di controllare l’ambiente circostante.
L’altra dote che abbiamo è di accumulare il passato: il tempo con noi si accresce e forma la coscienza, poiché avvertiamo il passato sempre presente. Diventiamo la sintesi di un cambiamento senza fine.
Henri Bergson considerava il corpo umano come l'anello di congiunzione tra passato e futuro: il nostro corpo è la materia che permette la durata della coscienza, ovvero quel moto della coscienza in divenire che è il nostro presente.
Lo slancio creatore è lo slancio vitale che travolge ogni ostacolo affermando ogni volta la vita che cambia e si tramuta ‘in un processo libero, caotico e assolutamente imprevedibile’…così diceva Henri Bergson.
Ma torniamo a noi, cosa siamo? Siamo forse il primo tentativo di affermazione dello Spirito sulla Materia. Certo che il compito è duro: siamo diventati nel frattempo i più grandi produttori di oggetti, di spazzatura, poiché la materia che facciamo, aggiungiamo alla Natura non serve, anzi l’inquina. Allora dov’è l’intelligenza e lo Spirito? L’intelligenza dovrebbe farci rispettare la Natura, però con le cose che creiamo diamo sbocco a forme di pensiero nuovo: la Natura non è intelligente, spreca, tenta, nel caos e con noi cerca una via diversa. Forse quella via saremo ancora noi… ogni cosa prova che ognuno procede per diventare ciò che è: questo è il senso profondo della nostra vita. Per questo dobbiamo, nel corso della vita, fare i conti con molte cose; dobbiamo misurarci con meccanismi mentali e comportamentali che non ci appartengono, per realizzare quel miracolo di unicità e irripetibilità che ognuno rappresenta. Con noi la specie va avanti. Dovrebbe, si spera.
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