Scandalo continuo
Gli scandali e le ruberie, senza soluzione di continuità, accompagnano la vita politica italiana ormai da moltissimi anni. Dopo lo scandalo di tangentopoli, ovvero da 20 anni, chi ha avuto compiti di governo non ha mai preso i provvedimenti necessari per fermare il malcostume; anzi si è cercato di eliminare i reati cassandoli. Niente più falsi in bilancio e aumento delle prescrizioni. Il ladrocinio e il malaffare però vengono sempre a galla grazie alla magistratura e alle intercettazioni. Nessun partito ha mai denunciato per primo o pensato di mandar via chi sbagliava. Deve essere ogni volta l'indignazione dei cittadini a chiedere pulizia, dopo che si vengono a conoscere le verità grazie alle inchieste. E non si salva nessun partito politico. Il rischio di cadere in un'altra fase dell'antipolitica è sempre attuale.Berlusconi in un certo senso fu il risultato di un rifiuto della politica e della speranza di efficienza e pulizia: lui era ricco di suo e non avrebbe rubato, poi da imprenditore via la burocrazia e le lobby corporative. I risultati li abbiamo visti: la Casta dei politici rafforzata e tutto il peggio portato all'eccesso. Ma cosa si pretendeva da un monopolista che non rinunciava al conflitto di interessi e rappresentava soprattutto la categoria dei furbi?
Ora ci sarebbe l'occasione per fare tantissime cose sperate a quel tempo, però la crisi economica e ancora una classe politica immatura e settaria, frena tutto. Forse sarebbe necessaria una sollevazione popolare: una rivoluzione morale contro questi tecnici e politici frutto insieme del 'mito del mercato', che dello stesso hanno fatto scempio.
Tutto ha un prezzo e tutto si può comprare; tutto ha un costo e tutto si può avere. Ma non è quello il capitalismo? Soprattutto quello italiano? Servirebbero delle idee...
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