domenica, aprile 30, 2017

perché l'antifascismo è sempre attuale

Il 25 aprile 1945 c'è stata la liberazione d'Italia dal governo fascista di Salò e dall'occupazione nazista; questa avvenne grazie alle truppe alleate formate da soldati statunitensi, inglesi, francesi, marocchini, indiani, senegalesi, canadesi, australiani...e a pezzi dell'ex esercito italiano e ai partigiani italiani. Bisogna però dire che il nazifascismo non fu sconfitto in quel giorno e in quell'anno. Il nazifascismo si scoprì che era una malattia dell'uomo; era soprattutto una condizione psicologica, uno stato dell'anima.
Già il fondatore Benito Mussolini e il suo filosofo Giovanni Gentile sostennero che il fascismo era in campo politico qualcosa di nuovo e mai sperimentato...infatti quel fascismo, che poi fu faro per il nazismo, era uno stato dell'anima.

Già uno stato che è poi raffigurabile nello Stato padre-padrone; lo Stato che si prende cura del cittadino dalla culla alla bara. lo Stato totalitario e autoritario, lo Stato che sviluppa la Nazione...ma filosoficamente Benedetto Croce per primo avverte che il fascismo per la sua peculiarità è soprattutto una malattia morale; un malessere che è uno smarrimento di coscienza, una depressione civile e una ubriacatura, prodotta dalla guerra. Fu poi Piero Gobetti con la sua definizione quale 'il fascismo biografia degli italiani' a calarlo ulteriormente nella storia. Ma il fascismo non è solo questo è qualcosa di più è uno strano sentimento che ci tiene legati al sangue, alla tribù e rappresenta l'ostacolo più forte all'evoluzione umana. Una evoluzione che liberi l'uomo dai legami di razza, sangue, nazione...
Per questo l'antifascismo diventa una prerogativa sempre attuale. Il fascismo come il nazismo albergando in ognuno di noi troverà sempre qualche leader politico capace di estrarlo da noi facendogli svolgere il suo ruolo per ripetere la storia degli orrori passati.
L'antifascismo serve per tenerci desti facendo attenzione a chi si professa guida infallibile, leader insostituibile, duce...tutto naturalmente dopo aver dato uno sguardo attento dentro di noi.

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