MATRIX Reload
Questa sera in una arena estiva, ho visto Matrix Reload, e stavo per cadere nella trappola di una lettura filosofica che certe premesse potevano presagire. La verità è che mi sono addormentato; dopo l'inizio per me difficile da comprendere non avendo visto il primo episodio mi ero concentrato sul dialogo cercando di riuscire a cogliere il senso di un'immanente scontro tra hardware e software, tra macchine e umani, tra replicanti e buoni sentimenti…ed a un certo punto la mente è volata via. A pensare che l'inizio, mi aveva già spiazzato: "è solamente un sogno" dice l'interprete principale, l'eroe di turno. Solamente un sogno? Ma non sa che nel sogno c'è tutto? Infatti io ero partito per la tangente…Questa mia riflessione iniziale era già un giudizio negativo; anche se le contraddizioni che infarciscono il film raggiungono il ridicolo, oltre che il paradosso, che sarebbe un pregio. Astronavi supertecnologiche che contengono poltrone bergere, grotte illuminate con le torce che si trasformano in discoteca, stanzette anguste senza illuminazione dove si cucina e si dorme come nei villaggi medioevali, capitani come cavalieri della tavola rotonda e nemici come le carte di Alice nel paese delle meraviglie; chiavi fatte a mano per aprire porte che immancabilmente vengono sfondate…Sì senz'altro una bella favola istruttiva è senz'altro meglio di questo film pieno di effetti speciali, che ormai riportano tutti ad un deja vù. Il film alla fine si rivela un videogioco che annoia disegnando senza troppa fantasia il solito futuro arcaico. Forse il film aveva ambizioni e livelli di lettura più profondi che io non sono riuscito a cogliere: la lotta di liberazione di Neo (l'eroe del film vestito da prete) viene insidiata dal dubbio, credere all'Oracolo e ristabilire l'Ordine o sconfiggere l'illusione ed avere un'altra realtà? Il film si interrompe con un "continua"…Io di certo che il seguito non lo vedrò: mi è bastato questo e ce ne cresce. Per una riflessione e per due ore di divertimento preferisco altri spettacoli.
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