lunedì, luglio 07, 2003

POTERE


L'uomo più potente e ricco d'Italia dice che non ha potere; sostiene che nel Consiglio dei Ministri non lo ascoltano né riesce a farsi ubbidire. Lui il capo con il complesso di superiorità, come ha ammesso lui stesso, non comanda. Questa è una tra le tante dichiarazione che ogni giorno le varie agenzie di stampa sfornano a ciclo continuo. Sembra che ogni affermazione detta da Berlusconi sia molto importante; così inframmezzate da barzellette, battute ironiche, doppi sensi, metafore, allusioni, attacchi all'opposizione alla magistratura, ai comunisti, ai rossi egli pronunci il verbo della verità. Poi succede (spesso) che dica delle cazzate da smentire subito dopo a da reinterpretare, ma questo per lui non vale: lui che si permette anche di dare ai suoi ministri le raccomandazioni di come parlare con la stampa. L'ossessione del potere per questa persona raggiunge dei livelli patologici, infatti mal sopporta le contestazioni, l'opposizione e il suo liberalismo è soltanto a parole; in lui vive più che mai l'anima monopolista che è l'anima illiberale per non dire dittatoriale del potere. La legge sulla televisione è un esempio di spregio del mercato e della libertà. Certo che più sono forti le sue ambizioni, più conosce l'illusione del potere. Sì poiché quel potere alla fine si rivelerà una triste parabola.
Quel potere dura e vale tanto quanto gli altri, il prossimo, è disposto a darlo e i servi che lo adulano diventano i primi nemici.

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