martedì, luglio 08, 2003

Siamo piccoli

E' una grande mente, un vero intellettuale, si potrebbe dire anche un uomo importante; è pure un uomo d'affari, uomo di governo e di grande caratura morale…ma poi, come si diventa piccoli, come li si scopre deboli, incapaci e ridicoli di fronte ai fenomeni più semplici della vita. Pare dimenticata l'esperienza e quel fare con l'uso delle mani; pare scordata la realtà della debolezza.
Così che piccoli ci sì scopre di fronte ad un mal di pancia.
Ora il grand'uomo rovista anche nel portafogli, tra tante carte di credito e biglietti, come pulirsi. Poi il telefonino squilla, gli cadono gli occhiali, nel raccoglierli pure la camicia s'imbratta. "Povero me", potrebbe scappargli di bocca, ma tace. Fra mezz'ora deve ricevere un applauso. Forse battono le mani a chi vogliono piccoli e lui scopre di esserlo già. Qua chiuso in un piccolo cesso senza aria e senza carta; lui ha la penna, quella degli autografi: la carta no. Pronto? Dove sei? Già, ora si domanda dove sei per prima cosa. Dove è? Come è dovrebbe dire: accucciato, schiacciato, sporco…e piccolo. Ecco com'è: piccolo. Piccolo come lo sono a volte gli uomini.

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