Perchè BLOG?
Il cervello mi ribolle. Le parole fuoriescono spontanee;
le lascio scorrere, come un fiume hanno un loro letto,
e se dopo ci sarà anche un solo lettore, sarò io a farne lettere…
Così scrivo, così racconto con le parole, i fatti della vita: lettere messe insieme come una spirale di DNA.
Si, le parole sono mitocondri che ci alimentano,
ci fanno riconoscere la madre: la lingua.
Con questa lingua riusciamo a sentire il divino, costruiamo la realtà
e insieme la poesia.
Così la poesia ci salva l'anima e la vita.
Si, le parole che emozionano, che parlano, sono la nostra salvezza.
Ma questo dialogo continuo che è lo scrivere, non pensiate che lo sì fa per essere pubblicato e poi letto da chissà chi; si fa per parlarci dentro, per spiegare a se stessi, cosa vediamo.
Ora abbiamo il "blog" un blob di parole, un magma di impressioni; che potente tatzebao è questo muro internettiano.
Ora sfoghiamo la passione dello scrivere, diamo voce a vite nascoste e se la comunicazione è vita, chi vivrà di più?
Così ho anch'io il mio blog, ho una piccola lavagna di pixel colorati e pensieri.
Qui scrivo senza censure la mia libertà che è il limite alla conoscenza di parole. Ma davvero tutto si può raccontare? Si può non descrivere? Non provo a raccontare del tempo che invecchia la pelle; non descriverò gli umori che animano fantasie…Darò infine voce a quello che impasto insieme agli altri; è uno strano forno questo blog che diventa comune: quale pane cuoce per alimentare la vita?
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