sabato, gennaio 21, 2006

Sempre sulla pace: terra promessa

In verità la pace è una terra promessa. La pace che cerchiamo è percepita prima di tutto dentro di noi: è la calma serenità, un momento di abbandono delle fatiche quotidiane per guardare il cielo azzurro e respirare l’aria pura del mattino. La pace sappiamo tutti che c’è, esiste e si può avere. La pace però è una condizione difficile da mantenere, occorre l’impegno costante dell’attenzione per chi ci sta a fianco. Chi sta vicino a noi, sa di vivere e volere le tue stesse cose: ama i genitori e i figli, ama l’amore e lo cerca al pari di una perla dentro una conchiglia. Poi la paura di perdere, quello che si perde sempre, genera sgomento e insieme l’aggressività.
Il bambino gioca sempre alla guerra; i suoi giocattoli sono primitivi: sono una pietra, una spada, una freccia, una fionda. Il bambino si difende e spara; aggredisce per paura che qualcuno gli porti via gli affetti, gli rubi gli oggetti a cui si aggrappa. Per l’adulto quel gioco si trasferirà nel potere; quel potere che qualcuno gli darà nell’illusione di ricevere riconoscimento, ricevere amore, gratitudine. Ma quanto è veramente adulto quella persona che cerca il potere? In fondo quella persona, rimane un bambino che gioca alla guerra sovvertendo i sentimenti: per lui l’amore si conquista o meglio si acquista; essere in tensione, dimostrare forza genera ansia…l’opposto della serenità, della pace. La terra promessa.

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