sabato, gennaio 14, 2006

Teatrino politico tragico

Berlusconi non solo è un’anomalia della politica italiana, l’emblema della commistione di affari e partiti politici, è anche il segno del decadimento totale della dialettica democratica, che garantisce lo scambio di opinioni utili a risolvere i problemi reali dei cittadini. Il principale protagonista ci questo sfacelo, l’attore caposcena dell’atroce spettacolo, è l’omino di Arcore. Riusciremo a risalire la china? L’Italia e gli italiani non si meritano questo reality show politico, questo inutile teatrino. Non bisogna seguire i metodi di questo ‘piccolo fratellino’ viziato, megalomane, che come sosteneva Montanelli è un grande bugiardo, abile solo nel fare i suoi affari.
Cosa succederà dopo le premesse della comparsata, del capo del governo in Procura, per dire solo di avere sentito dire? Per gettare fango? Tutto è possibile. Ora i colpi bassi ci stanno tutti. Magari gli italiani si aspettavano che andasse dai giudici a rispondere alle domande dei pm Ilda Boccassini e Gherardo Colombo. Magari poteva dire di avere sentito qualcosa dall’amico degli amici Dell’Utri. Ma forse l’amico Tarak Ben Ammar è lo stesso.
L’importante è non parlare dei veri problemi degli italiani. Intanto, cosa volete? E’ stato fatto tutto. Quello non fatto è perché non si poteva e soprattutto colpa degli altri. Dei comunisti. Dei piccoli partiti; del fatto che lui, il taumaturgo, non possedesse il 51% dei consensi. Dio ce ne scampi e liberi.

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