Guerre infinite
11 settembre 2001 attacco alle Twin Towers a New York. 7 ottobre 2001 inizio guerra all’Afghanistan; 20 marzo 2003 inizio guerra in Iraq…Nessuna delle due guerre è terminata. Seppure il divario delle forze in campo era ed è enorme ed anche se si è proclamata ufficialmente la vittoria, da parte delle truppe coalizzate, la guerra continua e non si vede la fine. In pratica le due nazioni colpite ed invase dagli Usa e alleati, non esistono più; sebbene abbiano attuato le elezioni democratiche e abbiano un governo, sono territori incontrollati e soggetti ad una guerra civile infinita. Più passa il tempo e sempre più i soldati vengono considerati invasori, occupanti, invece che liberatori. Di queste due guerre se ne è perso il senso ed insieme la misura.
La guerriglia continua, che ha sostituito il vero e proprio conflitto armato, non accenna a terminare causando con gli attentati sempre più morti civili e militari.
Il meccanismo di dichiarare guerra, è ormai accertato, non fa altro che seminare odio, morte, risentimenti, spirito di vendetta. Tutte le negatività del mondo.
Eppure c’è chi continua a vedere nella guerra il modo per risolvere i conflitti.
La storia poi insegna che chi dichiara la guerra poi ne soffre più di tutti le conseguenze: una sorta di legge karmica, di causa ed effetto, che non lascia scampo. Tutto prima o poi si paga.
Per quanto riguarda poi la misura, sul campo economico, tutte le risorse spese in armamenti, in distruzione di vite, di beni, di ambienti, non saranno mai ripagati: qui la legge dell’entropia, che porta al disordine, si ritorce nelle crisi finanziarie dei cosiddetti paesi ricchi. Cosa stanno combinando gli U.S.A? Vivono sugli sperperi ed il primo di tutti è nel mantenere un esercito a guardia del mondo, per il loro potere. Quanta gente si potrebbe sfamare, aiutare economicamente e culturalmente con i soldi spesi in guerra? Saper vedere queste contraddizioni non aiuta il potere vero: quello del bene, aiuta quello degli stolti: i Bush, gli Osama Bin Laden, ecc…e noi paghiamo anche per loro, o meglio per tutti quelli che li sostengono. Da ambo le parti.
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Pubblicato oggi 14 settembre sul quotidiano L'Unità.
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