La guerra in Iraq compie 5 anni oggi
Il 20 marzo di 5 anni fa iniziò la guerra in Iraq. Ricordo che alle 3.33 in Italia (le 5,33 in Iraq), con una serie di martellanti raid aerei per decapitare il regime, gli Stati Uniti lanciarono l'operazione "Iraqi Freedom". Il bilancio di questa guerra ancora in corso è devastante. Mentre la pace non è ancora arrivata si contano oltre 650.000 morti tra i civili, aumenta il terrorismo, gli attentati, i marines registrano perdite superiori ai 3500 morti... anche se si tengono segrete le cifre. Le notizie delle morti e delle stragi sono sparite dalle prime pagine dei giornali del mondo, ed ora si possono leggere solo brevi note di agenzie come quelle di oggi: ‘(AGI) - Baghdad, 19 mar. Una terrorista suicida si è fatta saltare in aria al passaggio di una pattuglia di polizia nella cittadina irachena di Bala Druz, nella provincia di Diyala. Il bilancio è stato di quattro morti, tra cui un poliziotto, e 12 feriti, fra cui tre agenti.- (ASCA-AFP) - Karbala, 18 mar - Sale drasticamente il bilancio dell'attacco suicida nei pressi di un santuario sciita avvenuto ieri a Karbala, nel centro dell'Iraq: le vittime sarebbero almeno 52." La guerra in Iraq ha superato nel tempo, con il raggiungimento di 1825 giorni al 20 marzo di quest’anno 2008, la seconda Guerra Mondiale che durò 1347 giorni. Paul Wolfowitz aveva indicato, davanti al Parlamento statunitense, il costo della guerra in 50 milioni di dollari- largamente autofinanziati dai 100 milioni di dollari del petrolio iracheno; oggi si brucia quella cifra ogni settimana, al ritmo di sei milioni di dollari al giorno. Secondo il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, autore del libro "The three trillion dollar war" scritto insieme alla docente di Harvard Linda Bilmes, la guerra irachena supererà il costo record della Seconda Guerra Mondiale (5000 miliardi di dollari del '45). Per gli autori, il conflitto in Iraq costerà complessivamente almeno 3000 miliardi di dollari entro il 2017. Che dire? Cosa aggiungere? Nel 2008 finirà comunque l’era Bush e si spera che l’arrivo di una grande recessione economica, a differenza delle volte scorse che faceva scoppiare le guerre, questa volta faccia rinsavire i potenti della Terra. A proposito nell’occasione della proclamazione di guerra all’Iraq, Bush stillò la lista degli stati canaglia, dov’era presente la Cina... nei giorni scorsi - prima dei fatti in Tibet - è stata depennata. Cosa pensare?*Articolo pubblicato da L'Unità e da Italians- oggi 20 marzo-
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