Situazione Internet in Italia
Un popolo di teledipendenti allergici ad internet. E’ la fotografia Istat del rapporto tra gli italiani e l’universo hi-tech. Dal febbraio 2007 l’Istituto di statistica ha analizzato un campione di 19 mila famiglie (49 mila persone in tutto). I risultati, pubblicati il 17 gennaio 2008, sono desolanti per internet. La televisione resta la più amata dagli italiani. Il piccolo schermo infatti è saldamente in vetta nella classifica delle tecnologie più diffuse: il 95,9% delle famiglie possiede almeno una tv. Seguono a ruota cellulare (85,5 %) e videoregistratore (62%). Fuori dal podio Pc e internet, rispettivamente al quinto e sesto posto.Nel Belpaese naviga in rete solo il 43% delle famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 64 anni (escluse quindi le coppie di anziani). La media europea è del 54%. Nel vecchio continente siamo diciottesimi, dietro la Lituania, un gradino più su di Portogallo, Polonia e Cipro. Se si considera l’intera galassia delle famiglie italiane (incluse quelle di soli anziani) l’accesso ad internet cala al 38,8%. Una delle cause sta nella scarsa diffusione del computer, porta d’accesso al web. In Italia il 41% appena della popolazione usa il Pc.
Navigare senza fili è un lusso. Il 17,3% degli internauti utilizza portatile e WiFi. Che staccano nettamente cellulare via Gprs (7,4%), telefonino Umts (6,8%) e palmare (5,2%). Cresce in compenso la banda larga. Tra le famiglie on-line, le connessioni Adsl e fibra ottica passano dal 14,4% al 22,6%.
Quali sono le mete elette dei web surfer italiani? In cima c’è sempre la posta elettronica. Il 77,3% dei navigatori sbarca in rete per mandare mail. Poi si cercano informazioni su merci e servizi (64,8%), cultura (54,7%), viaggi e turismo (43,4%) e le news (43,1%).
In Italia internet è roba da ricchi. Nelle famiglie di manager,imprenditori e liberi professionisti, il Pc ha una diffusione del 32% in più rispetto alle famiglie di operai e disoccupati. Lo scarto nell’accesso al web invece è del 37,7%. Tra i “ricchi” la Tv non è nemmeno la tecnologia principe. Ai piani alti della piramide sociale il video cede il trono al cellulare: il 97,2% delle famiglie ne ha uno.
L’accesso al web varia a seconda del reddito, ma anche del sesso. Naviga in rete il 31,7% delle donne contro il 42,3% degli uomini. E si allarga ancora la forbice Nord-Sud. Nel mezzogiorno e nelle isole, internet è alla portata del 32% delle famiglie, la banda larga crolla al 18%. Nel centro-nord i numeri schizzano rispettivamente al 41% e al 25%.
I dominatori del web sono gli “under 30”. Il 68% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è un habituè della rete, mentre il 77% possiede un Pc. Più s’invecchia meno si naviga. Tra i 35 e i 44 anni l’uso del computer scende al 54% e internet al 48,5%.
A far ben sperare sono proprio le nuove leve, sempre più distanti dal piccolo schermo e affascinati dalla rete. Altro dato incoraggiante: nel 2007 gli internauti che navigano quotidianamente salgono dal 14,1% al 16,1%.
La televisione, insomma, non cede lo scettro e internet ne deve fare di strada. Per conservare il trono, però, il piccolo schermo passa ai bit. Nel 2007 infatti prende piede il digitale terrestre (dal 15,5% al 19,3%), il satellite (dal 25,6% al 28,6%) e il dvd (dal 51,7% al 56,7%). La tv generalista, quella si, è in pericolo di vita. Qualcuno versa lacrime?
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