domenica, agosto 10, 2008

La comunicazione rispettosa

Una peculiarità degli esseri umani è di essere dotati di un sistema di comunicazione meraviglioso con cui possono dare espressione ai pensieri della mente e descrivere in dettaglio la loro percezione del mondo. Il linguaggio e la sua ricchezza è senz’altro quello che ci contraddistingue dagli altri animali. Noi umani abbiamo sviluppato, attraverso millenni di storia ed evoluzione biologica del cervello, un linguaggio così vario e complesso che è capace anche di costruire la realtà. Il linguaggio umano nelle diverse interazioni è in grado di suggestionare la nostra mente creando scenari nuovi e permettendoci di vivere vite diverse.
Questo nostro linguaggio è un potente mezzo che ci rivela e rende possibile il nostro benessere come il malessere. Grazie al linguaggio siamo perfino arrivati a curarci e grazie alla comunicazione assertiva possiamo migliorare la qualità della nostra vita. Sembrerebbe una cosa da poco e invece è molto. Ad esempio ringraziare, fare agli altri quello che ci aspettiamo, usare le parole giuste, sono comunicazioni che innestano catene di positività e fanno vivere bene. Spesso invece per conformismo tendiamo a giudicare e classificare gli altri ponendoli in categorie precise: stupido, cattivo, bravo, incapace, ecc. Con queste gabbie ci imprigioniamo da soli; sappiamo invece che ognuno non può identificarsi con quel giudizio e categoria.
I personaggi politici sono in buona parte un esempio di comunicazione negativa: quelli che scaricano frustrazioni, ambizioni, inimicizie, odi e vendette danneggiano loro stessi e non convincono nessuno.
Un altro aspetto che denota il livello di società è la qualità del linguaggio: l’appiattimento dei discorsi, dei contenuti e della forma accompagnata spesso da parole volgari, denigranti e improprie rivela il punto basso in cui ci troviamo.
Esempio: potremo trovare forme di sfogo senza danneggiare qualcuno? Senza mandare ogni volta a fanc… il prossimo?
Altro esempio è l’uso dell’avverbio: assolutamente. Avete sentito come e quanto viene usato? Ultimamente si sente spesso dire ‘assolutamente si’, ‘assolutamente no’ o ancora ‘assolutamente’ e basta. Così, da solo, che non vuol dire nulla. Questo avverbio diventa l’elemento di camuffamento delle nostre debolezze…abbiamo sempre meno certezze e posizioni assolute, eppure vogliamo far sapere che assolutamente noi siamo quelli che dichiarano –magari dopo un ‘voglio dire’ -quello che diciamo. Ahimé, senza alcuna consapevolezza.
Con tutta la ricchezza del nostro linguaggio purtroppo in questo momento storico ci troviamo nel piuttosto che e nel quant’altro, che vorrebbe sopperire tutto quello che noi facciamo intendere di sapere, ma che in realtà è davvero altro.

1 commento:

Aglaja ha detto...

hai assolutamente ragione ;-D

A.