The last lecture
La morte come una occasione per riflettere sul mistero della vita e insieme per apprezzare quello che ci viene dato. Un esempio chiaro c’è dato dalla testimonianza di Randy Pausch, un professore università di scienze informatiche alla Carnegie Mellon University in Pennsylvania, che aveva 47 anni, la tendenza al sorriso, la passione per i pelouches che si vincono al luna park, tre splendidi figli e un passato da progettista di realtà virtuale per la Disney.L’occasione è stata data in una lezione universitaria denominata the last lecture che è tradizione presso la stessa prestigiosa università dove insegna Randy Pausch, che non l'ha fatto solo per caso; infatti egli ha dovuto prendere questo invito alla lettera: il discorso, a fine settembre dello scorso anno, per lui è stato davvero l'ultima. Randy Pausch è morto alcuni giorni fa.
La lezione è stata un atto di consapevolezza sulla sua ‘fine’, ma non per parlare della morte, ma per raccontare la vita. Così, in un aula davanti a 400 studenti, si è raccontato, senza commiserazione, armato di coraggio e ironia, deciso a ‘rinchiudere tutto me stesso in una bottiglia che poi i miei figli un giorno apriranno’. Per settantacinque minuti si è raccontato, ha fatto ridere il pubblico, lo ha commosso, ha parlato dei suoi sogni infantili, di come è cresciuto, di ciò che considerava giusto e di ciò che considerava sbagliato.
La sua vita era fatta di sogni coltivati nell’infanzia, una infanzia felice e dove crescendo scopre che gli impedimenti a sviluppare i sogni sono la prova per misurare quanto a quei sogni credeva. Dopo aver sbattuto davanti a dei rifiuti, lui è riuscito a lavorare per la Disney, come aveva sognato visitando un parco disneyland da bambino. ‘Non è vivendo più a lungo che si batte la morte, ma vivendo bene e realizzandosi pienamente’: questo è il messaggio che ha voluto lasciare soprattutto a tre persone: i suoi figli.
A questo link troverete, sottotitolato in italiano, la sua ultima lezione.
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