martedì, novembre 04, 2008

Barak Obama speranza del mondo

Tutto quello che sta succedendo in Italia per la scuola pubblica è salutare: la generazione dei ventenni, e degli studenti, dopo il salto delle generazioni dei trentenni e quarantenni odierni, ritorna nelle piazze a protestare; ritorna per prendere in mano il suo futuro. Una ventata di ‘io non ho paura’ e di ‘giù le mani dal nostro futuro’, serve; serve a sconfiggere le manovre costruite per intimorire il movimento dei giovani delle scuole e delle università.
Nella società del ‘villaggio globale’, del mondo assimilato ad un unico paese, Barak Obama rappresenta una grande novità, a parte l’etnia nera, lui è uomo di 47 anni contrapposto ad un uomo di 72 anni. Barak Obama è anche la metafora non solo generazionale ma fisica di ciò che sta avvenendo nel mondo: quel meticcio è il nostro futuro; lui è il frutto dell’incontro e della nostra bastardità.
Barak Obama è una svolta necessaria e utile per affrontare una fase storica difficile, dovuta alla tempesta finanziaria che accelera la fine della nostra civiltà occidentale quale paese della sera.
Insieme a Obama auguriamoci che milioni di giovani escano, scendano in piazza e si organizzino per governare un futuro ricco di grandi trasformazioni che cambierà in modo radicale il nostro modo di vivere odierno. Spesso l’umanità ha saputo nei periodi bui trovare le risorse giuste per uscirne indicando idee e uomini adatti a sostenerle. Barak Obama è uno di questi.
Questo post è stato pubblicato oggi 5 novembre sulla rubrica Italians del c0rsera online

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