I politici di questa scassata Italia perchè parlano per slogan?
Cosa succederebbe se abbandonassimo l'Euro? Con la campagna elettorale si sentiranno molti slogan e tra questi il No Euro, come se la colpa dei nostri mali fosse da addebitare all'Euro.
In Europa ad ogni modo c'è molta insofferenza alla moneta unica e il fronte Neuro - che significa No Euro - è sempre più forte tra gli Stati dell'Unione. Insieme a questa richiesta c'è l'antieuropeismo; la voglia di uscire da vincoli e politiche comuni che sono vissute come un male.
La verità è che le istituzioni comunitarie, a cominciare dalla Commissione Europea, sono complesse e in larga parte sconosciute dai cittadini; sfornano regole sempre più difficili da comprendere, perfino per gli addetti ai lavori (si pensi alle regole sulla finanza pubblica: fiscal compact, two-pack, six-pack, semestre europeo, etc.).
Bisogna fare un enorme sforzo per avvicinare le istituzioni europee ai cittadini: semplificarle e legittimarle democraticamente. Se i leader politici europei non sapranno investire in questa direzione, anche vincendo la prevedibile resistenza della burocrazia di Bruxelles, sarà difficile averla vinta sul populismo anti-europeo.
Ma succederà veramente che l'Italia esca dall'Euro e dall'Europa oppure la propaganda finirà con il giorno delle elezioni? Dalla Sinistra critica antiliberista ai grillini, dalle destre dei Fratelli d'Italia, alla Lega Nord e larga parte di Forza Italia il coro è unanime: questa unione monetaria non va.
Ma cosa succederebbe se abbandonassimo l'Euro e insieme l'Europa? Cosa accadrebbe se tornassimo alla Lira?
Se tornassimo alla Lira ci sarebbe semplicemente per l'Italia una bancarotta economica. La Lira non reggerebbe il confronto con le cosiddette monete forti come l'Euro e il Dollaro e in breve la Lira seguirebbe il percorso delle monete africane: non avrebbe nessun valore per gli scambi internazionali e pertanto avremo enormi difficoltà ad importare i beni che ci servono. Riusciremo invece ad esportare moltissimo, ma sarà comunque un saldo impari. Guadagnerebbero certi produttori di beni ma il guadagno non compenserebbe quello che siamo destinati ad importare e oggi importiamo tantissimo.
La svalutazione della lira partirebbe subito con il 50% per arrivare al 100% in brevissimo tempo. Con questa prospettiva un Dollaro e un Euro costerebbero circa 4000 nuove lire. Chi guadagnava 1500 euro al mese si troverà ad avere il valore dello stipendio decurtato della metà. Ma il fatto è che con quei soldi non riuscirà a comprare nulla. La benzina schizzerebbe a circa 10 mila lire al litro e l'elettricità, che importiamo anch'essa, seguirebbe un'impennata di prezzi che non si osa quantificare.
Non parliamo poi dei risparmi e dei mutui: i risparmi non avrebbero più un valore certo -l'inflazione galoppante li dimezzerebbe- e i mutui impazzirebbero. Insieme fallirebbero banche, assicurazioni e imprese. L'inflazione potrebbe arrivare al 200% come in Argentina nel 2001; certo che per gli argentini ci fu poi una rinegoziazione del debito che consentì un processo di stabilizzazione e dopo molti anni di enormi sacrifici una ripresa dell'economia. Il ritiro dell'Italia dall'Euro invece innescherebbe una destabilizzazione dell'Europa tale da farci trovare in un regime di economia di guerra. Non si saprebbe poi con chi si dovrebbe rinegoziare i nostri debiti.
Non si parla poi di come avverrebbe la transizione dall'Euro alla Lira: con che strumenti tecnici e politici si attuerebbe? Questa fase sarebbe molto difficile da gestire e rischiosissima: in previsione dell’uscita dall’Euro, vi sarebbero forti spinte alla fuga di capitali all’estero, dettate dal timore di vedere i propri risparmi convertiti in una moneta destinata a svalutarsi. Per gestire la situazione occorrerebbe introdurre vincoli ai movimenti di capitale e probabilmente anche alla possibilità di ritirare denaro dalle banche. Questi vincoli dovrebbero durare per tutto il periodo necessario a convertire i sistemi informativi e contabili delle banche alla nuova Lira: una moneta che dovrebbe essere ristampata. Ricordiamoci che l’euro è stato introdotto con un periodo di transizione di tre anni (1999-2001), durante il quale vi è stata una sorta di doppia circolazione di euro e lira, per quanto riguardava la moneta bancaria (in pratica per tutti i tipi di pagamenti tranne le banconote e le monete, che sono state introdotte all’inizio del 2002).
Con il ritorno alla nuova Lira non dovrebbe esistere questa doppia circolazione: non avrebbe senso uscirne e mantenerne la validità. L'Euro sarebbe trattato al pari del Dollaro ora: come una moneta estera, straniera.
La cosa migliore sarebbe decretare la fine dell'Euro in una sola notte, così all'improvviso per evitare speculazioni e manovre finanziarie che farebbero scappare tutti all'estero. Ma chi deciderebbe questo stop all'Euro? Ci sarebbe il rischio che i realizzatori del progetto della fine dell'Euro siano poi linciati dal popolo inferocito...lo farebbe Grillo? Salvini? Chi? E nessuno si nascondi dietro a referendum popolari. La verità bisogna dirla tutta.
martedì, aprile 29, 2014
Cosa vuol dire No Euro?
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