Pierfranco Pellizzetti è un saggista che nella sua intensa attività ha pubblicato diversi libri -interessanti sono le diverse fenomenologie dei personaggi che hanno caratterizzato e ancora continuano la storia italiana: S. Berlusconi; A. Di Pietro e M. Monti- in ultimo sono da ricordare Conflitto- L'indignazione può davvero cambiare il mondo? e oltre a questo Storia della paura. Gli inconfessabili retropensieri collettivi dell'Occidente. Molti lo conosceranno anche per i suoi articoli prima su Il SecoloXIX; da sempre firma della rivista MicroMega, ora scrive su Il Fatto Quotidiano, dove tiene anche un blog e il Manifesto.
Con Una breve primavera- I ragazzi sperduti della Resistenza tradita Pierfranco Pellizzetti affronta il romanzo.
Io ho avuto il piacere, come amico di Pierfranco, di leggerlo in fase di costruzione e devo dire che da subito mi piacque. In origine il titolo era Generazione perduta -Inglorius bastard in val d'Aveto. Un titolo senz'altro più accattivante e pertinente...però la sostanza del racconto non cambia e questa breve primavera rende bene ciò che quei ragazzi hanno vissuto nel 1943-45.
Per Pellizzetti polemista, supportato da una forte preparazione storico-politica, leggerne pagine cariche di sentimento, di partecipazione emotiva, mi hanno piacevolmente sorpreso...d'altronde qui è coinvolto personalmente; infatti nel libro c'è la storia romanzata di suo zio Bruno, che fu partigiano nella formazione Coduri con il nome di Scoglio.
Il romanzo affronta, con il ritmo di una ballata, le vicissitudini di Bruno Pellizzetti che leggendo nelle prime pagine lo si descrive: 'Ancora e sempre lo ritrovavo in scenari di sconfinata vastità: il mare di sabbia sahariano o quello d’acqua fluviale tra l’Argentina e il Paraguay; sterminati come la distesa marina, questa volta non metaforica, su cui lo zio Bruno aveva compito i suoi primi viaggi quale allievo dell’Istituto Nautico genovese. Spazialità senza confini naturalmente predisposta ad accogliere paesaggi umani avventurosi, alla ricerca di un’eccezionalità esistenziale che rifugge la compressione nel grigiore banale della quotidianità, fra le canoniche quattro mura domestiche in cui ci si rifiuta di invecchiare; di spegnervi lentamente il proprio straripante vitalismo'.
E' stato chiesto a Pierfranco Pellizzetti perchè ha preso la decisione di pubblicare questo romanzo a distanza di molti anni e sul tema della guerriglia partigiana su cui tanto si è scritto e dibattuto.
Pierfranco ha ricordato il debito sentimentale che lo legava a questo suo zio e poi in questa fase storica di disillusioni ha ritenuto giusto ricordare come dopo ogni sommovimento ideale ci sia chi paga per la restaurazione di un ordine collettivo.
Senz'altro oggi stiamo vivendo da molto tempo questa restaurazione...ma si sa che le epoche storiche si misurano in decenni e quella che il titolo richiama è stata solo una breve primavera che però ha segnato la vita di moltissimi giovani. Ha segnato la vita di Bruno-Scoglio.
Il libro Una breve primavera- I ragazzi sperduti della Resistenza tradita verrà presentato da me con l'autore insieme al suo ultimo libro:
Storia della paura. Gli inconfessabili retropensieri collettivi dell'Occidente.
L'appuntamento è per lunedì 29 settembre alle ore 17,30 da Finisterre la libreria di Piazza Truogoli di Santa Brigida a Genova.
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