A proposito del disastro del Vajont di cui si commemorano quest'anno i 60 anni dal tristissimo evento successo il 9 ottobre 1963, bisogna ricordare di quel periodo il fratello di Italo Calvino, Floriano geologo e grande esperto nello studio delle dighe, e il grande contributo alle cronache e alla verità che diede la giornalista dell'Unità, Tina Merlin.
Floriano Calvino in occasione delle inchieste della magistratura sul disastro del Vajont del 9 ottobre 1963, fu l’unico geologo italiano ad accettare l’invito del giudice istruttore di Belluno che cercava tecnici disposti a far parte del collegio dei periti d’ufficio. Questa sua decisione non fu estranea alla decisione di Floriano Calvino di lasciare dopo pochi anni l’Università di Padova per trasferirsi presso l’ateneo di Genova quale direttore dell’Istituto di Geologia. Floriano fu anche consulente di importanti progetti e militante attivo del Tribunale Russell e della Lega Internazionale per il diritto dei popoli, oltre che perito per la difesa dei familiari di numerose tragedie italiane. Sul quotidiano genovese Il Secolo XIX, al quale collaborò per vent’anni, uscirono numerosissimi articoli.
Nel 1974 venne proclamato Cittadino benemerito dall’Amministrazione comunale su proposta della Famija Sanremasca. Floriano Calvino morì a Genova il 19 gennaio 1988.
Tina Merlin per la sua ricerca di verità e per aver dato voce agli abitanti di Erto e Casso fu denunciata per la diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico e poi assolta.
Tina Merlin subì l'ostracismo delle istituzioni anche come giornalista de l'Unità e le fu interdetto l'accesso al tribunale dove avvenne il processo. Il suo libro sulla strage: 'Sulla Pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont', riuscì a pubblicarlo solo 20 anni dopo, nel 1983.
Tina Merlin è stata come suo marito Aldo Sirena partigiana e scrittrice. Da leggere la sua autobiografia: La casa sulla Marteniga. E' morta a 65 anni di tumore nel 1991.
Nel 1992, poco dopo la sua scomparsa, è stata fondata l’associazione culturale che porta il suo nome ' Tina Merlin' sui temi dei diritti civili, della giustizia sociale e della condizione femminile. Nel 2004 è stata pubblicata una raccolta di articoli giornalistici dal titolo La rabbia e la speranza.
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