lunedì, gennaio 03, 2005

Di fronte

Di fronte a tragedie immani, di fronte alla guerre, ma forse di più di fronte ai cataclismi naturali, come il maremoto asiatico, se ci fosse un Dio si potrebbe trattare il salvamento delle città, delle tante Sodoma, se vi fossero trovati almeno dieci giusti. Ma no, quello era un altro tempo e un altro Dio. Quel Dio pare non ci sia più. Ma sì, uomini giusti e innocenti quelli ora ci sono. Ma ora il tempo è solo quello degli uomini e il Dio ora qual’è? Com’è Dio? Indifferente, sembra.
Oggi non abbiamo neppure un interlocutore come Abramo e noi suoi discendenti ci affanniamo a dirci servitori dello stesso Dio.
L’uomo è l’unico che ha ‘visto’ sorgere il sole e poi tramontare; ha ‘visto’ la bellezza della natura e i suoi pericoli. Prima, senza l’uomo, niente era visto e compreso. Pure nella sua limitatezza, nella sua breve vita, l’uomo è colui che ha svelato dei misteri: è penetrato nell’atomo ed ha letto il DNA; con l’arte raggiunto vette sublimi tali da giustificare la sua preservazione e immortalità.
Ma l’uomo si rivela poi anche l’animale più stupido della Terra: uccide milioni di animali ogni giorno, impoverisce la terra con coltivazioni innaturali e distruzione di foreste, costruisce in modo dissennato, continua a fare guerre…eppure se lo volesse, l’uomo potrebbe costruire il suo destino con conoscenza e saggezza, solo ricordandosi della sua umanità. Basterebbe affermare il valore della vita, dell’amore e dell’unità della specie umana. Basterebbe quello, e Dio tornerebbe a parlarci.


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