giovedì, ottobre 20, 2005

Colpi di coda

La ‘devolution’, la riscrittura della nostra Costituzione, è uno degli ultimi colpi di coda di una maggioranza di destra allo sbando. I prossimi interventi legislativi, li ha già elencati il loro boss, sono la legge detta salva-previti e l’abolizione della par condicio. Con la finanziaria poi si spera non ci sia altro da approvare nel male dell’Italia.
Questi sono colpi di coda che dimostrano anche una pervicace compatta tenuta di intenti: tutti insieme, non nel nome di valori condivisi o per l’interesse dell’Italia ma, per non abbandonare il loro boss: un piccolo capopopolo ormai senza più popolo. Sì, il boss è un piccolo uomo con i più grandi possedimenti privati del paese. Dispone di un impero mediatico senza precedenti e di interessi enormi in ogni campo. Si dice contro i ‘poteri forti’ e insieme umilia la povera gente. Ha cancellato la classe media, creando nella società italiana una frattura mai vista. La cosiddetta ‘devolution’, prevedendo un premierato forte è di fatto contraddetta dal tipo di legge elettorale proporzionale appena varata; al boss in fondo non interessa nulla di devolution o altro; per lui è solo un gioco di forza e di comando, non di governo.
La devolution poi interessa una piccola parte di elettori del nord Italia, che si fanno chiamare padani…questo vorrà dire qualcosa. Siccome è previsto un referendum confermativo si vedrà quel voto come un’occasione unica, forte e irripetibile, per mandare via questa maggioranza e per cancellare uno dei periodi più brutti della nostra storia repubblicana.