Il regime berlusconiano
Da tempo molti si domandano se stiamo vivendo già dentro un regime. La risposta, basta saperla vedere, è sì; sì, stiamo vivendo in un regime. Qualcuno chiama questo regime: 'dittatura della maggioranza'; la democrazia intesa come libertà di chi vince le elezioni di fare quello che vuole, senza confrontarsi con l'opposizione. Il Parlamento infatti è stato svuotato dalla funzione legislativa ed è diventato solo lo strumento per votare gli ordini del giorno governativi. Qualcuno dice che viviamo una sorta di fascismo mascherato da democrazia con l'informazione a senso unico e soggetta alle segreterie dei partiti.Ma l'anomalia a mio parere è nel comunismo di Berlusconi. Lui che gridava la parola 'Libertà' nei comizi è il più illiberale dei protagonisti politici che ha avuto l'Italia nel dopoguerra. Berlusconi è in fondo un comunista: adora il culto della personalità, tipo Mao e Stalin; è un accentratore dei poteri; in economia è un monopolista(in campo editoriale possiede oltre il 50% dei media e usa l'intimidazione per zittire quello che non controlla); non tollera il dissenso. Chi è più bolscevico di Berlusconi?
Elencare tutte le storture, gli arbitrii, i danni, le sparate, gli strappi avvenuti in tutti questi anni, dalla 'discesa in campo' del 'presidente puttaniere', è un'impresa ardua. I regimi in Italia solitamente durano un ventennio; al termine di questa legislatura ci saremo. Cosa succederà? Non oso pensarlo vestito da rockettaro, con l'orecchino e la cresta da punk a impartire nuove mode e costumi: il regime continuerà.
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