venerdì, luglio 12, 2013

James Hillman

Dopo avere ricordato Marie-Louise von Franz, ecco un altro eccezionale studioso filosofo di scuola junghiana: James Hillman.
Di James Hillman ho letto diversi libri: Codice dell'anima; Puer Aeternus; La vana fuga degli dei e Cento anni di psicoterapia e il mondo va sempre peggio (con Michael Ventura).
James Hillman è morto nel 2011 a 85 anni.

Mi piace riportare qui una risposta alla sua ultima intervista data mentre stava morendo:
Com'è morire?
'Uno svuotamento. Si comincia svuotandosi. Ma, si potrebbe chiedere, che cos'è o dov'è il vuoto? Il vuoto è nella perdita. E che cosa si perde? Io non ho “perso” nel senso comune di “perdere”. Non c'è perdita in quel senso. C'è la fine dell'ambizione. La fine di ciò che si chiede a se stessi. E' molto importante. Non si chiede più niente a se stessi. Si comincia a svuotarsi degli obblighi e dei vincoli, delle necessità che si pensavano importanti. E quando queste cose cominciano a sparire, resta un'enorme quantità di tempo. E poi scivola via anche il tempo. E si vive senza tempo. Che ore sono? Le nove e mezza. Di mattina o di sera? Non lo so'.

Ho sempre ammirato chi sa cogliere nelle cose e negli accadimenti l'aspetto simbolico e metaforico; è una dote che è riservata a pochi: James Hillman era per me uno di questi rari uomini.
'In quel giardino io ero nella Psiche, mi accorgevo che tutto era psicologia intorno a me, tutto parlava psicologicamente. Il mondo è come un giardino in quanto si manifesta; è un mondo di cose come alberi, sentieri, ponti; è anche un mondo di intuizioni, di metafore, di insegnamenti - a disposizione di ogni anima che passa - dati con la facilità dei riflessi sul lago: il giardino rende più intellegibile e più bella l'interiorità dell'anima.'.
(James Hillman)

In questo video c'è in sintesi il suo pensiero:

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