martedì, aprile 08, 2008

Non è un paese per poveri.

Si vorrebbe tutto più dignitoso, anche la povertà. Mi diceva un conoscente che da una menomazione può nascere una fortuna, come quello che mostra la gamba poliomielitica ridotta ad un osso storto: ci farà uscire quei 50 euro al giorno; così, camminando e allungando la mano. Come quello inginocchiato in mezzo al marciapiede, con il cartello stampato chiaro: ‘Operato al cuore, ho bisogno di aiuto per mangiare’. Il pasto c’esce. Diversamente non sarebbe lì tutti i giorni. Tutti i giorni eccetto la domenica. Riposa.
Non è un paese per poveri.
E’ un paese per professionisti e ora lo sono anche i poveri. I poveri di professione, che sovvertono i poveri zitti: quelli chiusi in casa. Sì perché la povertà è come una malattia ti tiene in casa, anche a letto e non devi muoverti più di tanto perché c’è il rischio che aumenti l’appetito. Sempre il conoscente mi spiegava che la povertà si eredita come la ricchezza. Li vedi quei bambini tra i rifiuti? Sono i poveri di domani: stanno imparando un destino che non si cambia. Ci sono quelli che dipendono dalla tua monetina: hanno imparato a vivere d’elemosina perché non credono nel loro futuro; li hanno convinti che sono poveri per statuto. Come un mestiere.
Non è un paese per poveri.
Eppure poveri lo siamo stati tutti. Ti ricordi il nonno? Quanta fame. Quanta polenta, insaporita con una acciuga appesa, ha mangiato il bisnonno? Ma ora i poveri si vogliono così. Così è più facile passarci sopra con le ruspe. La loro mancanza di dignità, cancella anche la nostra. Ancora il conoscente mi raccontava: stiamo osservando con l’accattonaggio, uno stacco. Troppi ricchi e troppi poveri. Il guaio che a maggioranza si è scelto di essere ricchi…anche se non è vero, che lo si è.
Per questo motivo il nostro non è un paese per poveri.
Si vorrebbe tutto più dignitoso, anche la ricchezza. Una notizia sul quotidiano informa che non avevano i soldi, ma si vergognavano a dirlo. Il mio conoscente conferma. Una signora, privata del botulino per le rughe, confessa: ‘Preferisco farmi il Botox che uscire fuori a cena, ma la situazione è davvero brutta’. Dopo anni di crescita costante, il mercato della chirurgia estetica sta attraversando un momento di crisi. Uno dei principali produttori di protesi per il seno ha riportato un calo nelle operazioni avvenute alla fine dell’anno scorso.
Non è davvero un paese per poveri. Nemmeno per brutti, sporchi e cattivi.

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