C'è una brava giornalista che tiene da parecchio tempo una rubrica su l'Unità chiamata Fronte del video; questa giornalista si chiama Maria Novella Oppo. Lei nata a Ghilarza in provincia di Oristano lavora a l'Unità da 40 anni. Quindi lei ha visto e vissuto tutte le vicissitudini di questo giornale che da organo del PCI è ora una voce della Sinistra che potremo definire generalista.
Io leggo spesso gli articoli della sua rubrica e li trovo sempre graffianti oltre che divertenti...insomma una firma che non fa rimpiangere per la sua caratura le varie firme de l'Unità che partendo dal più famoso e compianto Fortebraccio sono transitate da Stefano Benni, Paolo Villaggio, Michele Serra, approdando a Toni Job e Enzo Costa. Oggi. Mi scuso per altri nomi dimenticati...
Quello che mi ha sempre lasciato perplesso devo dire però, è la foto con cui Maria Novella Oppo accompagna i suoi corsivi: una immagine di lei in formato tessera per il ritiro della pensione; una signora tipo la vicina casalinga che incontrate al supermercato e vi tiene informati sugli sconti...eppure lei è ricca di umorismo pronta anche a risate crasse e non solo a quel sorriso accennato nella foto fai da te. Quella foto è stonata...oppure è il punto massimo di una ironia dove mentre si attaccano i potenti, i cafoni, i servi e gli ignoranti della nostra classe politica si mostra una faccia 'comune': un volto di noi semplici cittadini che ci accingiamo ad andare a fare la spesa stando attenti a non sbagliare i conti. Oppure forse Novella Oppo deve andare semplicemente dal parrucchiere sotto casa.
Ecco uno dei suoi ultimi pezzi: quello di oggi martedì 27 agosto 2013
Che cosa distingue un’estate dall’altra? Praticamente niente. Ovviamente, stiamo parlando solo di programmazione televisiva e, in questo campo, le novità non esistono, con il vantaggio molto relativo che spesso le repliche si rivelano migliori dei prodotti nuovi. Cosicché gli spettatori, prima si irritano perché la programmazione è vecchia, poi si irritano di nuovo quando scoprono che il presente è ancora più vecchio e il futuro non è proprio previsto.
Neppure i sussulti e i terremoti della politica hanno tenuto in vita i talk show, tranne che su La7, dove ha continuato a imperversare, in qualche fascia, l’agonia interminabile del berlusconismo. Un’agonia simile a quelle dei protagonisti delle opere liriche, che muoiono continuando a strepitare e tenendo il pubblico appeso alle ultime strazianti note. Solo che il finale di partita di Berlusconi è stonato come la voce della pitonessa, che durante il caldo più caldo chissà dov’era, ma ha continuato ad apparire nei tg sempre con la giacca, da bravo ometto in carriera. E, nella sua smania di protagonismo, è arrivata perfino ad attaccare quel brav’uomo di Maurizio Gasparri, accusandolo, figurarsi, di non darsi abbastanza da fare nel sostenere Berlusconi. Il capo pregiudicato, che pretende di essere superiore alla legge e perfino alla logica; infatti, avendo già usufruito in passato di amnistia, indulto, stralci, condoni e altri azzeccati garbugli, ora vuole che si dichiari illegale la legge stessa, perché lo offende essere considerato uguale agli altri.
È chiaro che lui è più uguale di chiunque, mentre uguale a lui si rivela a sorpresa l’ex comico Beppe Grillo, che sotto il sole ha scoperto la geometrica bellezza del Porcellum. Perché, dice, in caso di vittoria del M5S, metterebbe il Paese nelle sue mani, consentendogli di mandare finalmente a casa tutti gli altri. Magari per sempre.
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