ZeroZeroZero - il nuovo libro di Roberto Saviano
recensione di Giorgio Boratto
A distanza di 7 anni dal suo primo romanzo Gomorra, diventato un bestseller con oltre 10 milioni di copie vendute, Roberto Saviano torna in libreria con un nuovo libro: ZeroZeroZero. Edito da Feltrinelli, 450 pp., 18 euro.
ZeroZeroZero, racconta della droga che ha preso il sopravvento nel mondo diventando la risposta esaustiva al bisogno impellente dell'epoca attuale: l'assenza di limiti. Con la coca vivrai di più. Comunicherai di più, primo comandamento della vita moderna. Più comunichi più sei felice, più comunichi più te la godi, più comunichi più commerci in sentimenti, più vendi, vendi di più qualsiasi cosa. Più. (pag.47)
Non esiste mercato al mondo che renda più di quello della cocaina. Non esiste investimento finanziario al mondo che frutti come investire in cocaina.
Il romanzo-documento raccoglie una lunga serie di notizie, racconti, avvenimenti, inchieste, crudeltà, guerre, informazioni che avvolgono il lettore fino a stordirlo, a farne un addicted, un assuefatto come lo scrittore. Infatti nel leggere questo libro si entra in uno stato febbrile da non riuscire più a staccare dai pensieri che conducono alla polvere bianca, a quella farina che da doppio zero diventa triplo zero; diventa un incubo di notizie.
La cocaina è per Roberto Saviano la Balena Bianca è Moby Dick, demone dell'animo umano, e lui si sente con l'ossessione del capitano Achab che non riesce ad afferrarla.
Raccontare questo mondo parallelo, questo inghippo che avvolge il pianeta in un sistema affaristico senza precedenti, per Saviano non deve essere stato facile, così come è difficile ora uscirne. Roberto Saviano ne è consapevole: lui, raccontando e scrivendo questa realtà, è uno che se arrivasse, la morte se l'è cercata. Sì, lui sostiene che è giusto così: è crudele, ma corretto. Non c'è risposta alla scelta di raccontare il potere criminale, quando si sceglie di essere il mezzo e non il fine allora quello che trovi non è una strada buia e senza via d'uscita, ma una porta che dà su altre stanze e altre porte.
All'inizio del libro, come un prologo, si parla di una sorta di lezione tenuta da un boss italo-americano alle nuove generazioni di criminali messicani e colombiani; un seminario per aspiranti boss per cui cinicamente si dice che tutti vogliono dinero, pussy e potere, anche se fingono di volere altro. E' chiara la conclusione del boss: la ferocia si apprende. Per vincere bisogna essere spietati, crudeli. Seminare terrore.
In ZeroZeroZero leggo di atrocità, le stesse di tutte le guerre. Le stesse feroci crudeltà fatte da bande, gang, eserciti, uomini che si trovano uniti nell'odio, nella follia per cui si diventa altro. La responsabilità personale sembra non esistere più. Ma si può fare tutto quel male così, impunitamente? Si può uccidere, seviziare, torturare, dilaniare vite solo per soldi e potere? Tutto per controllare il mercato della cocaina? La crudeltà è una specialità degli uomini. L'uomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio forse deve contenere in sé una controbilancia. Per misurare il bene deve conoscere l'abisso del male. L'orrore dei suoi atti. Qualcosa che sfugge anche al mito. Non c'è barlume di pensiero, c'è il dissolvimento dell'umanità.
E' proprio dal Messico e dalla Colombia che prende l'avvio la storia del narcotraffico mondiale e della violenza raccapricciante che l'accompagna. Il Messico, per Saviano, è l'origine di tutto: parte di lì il traffico che supera la frontiera più controllata al mondo eppure la più fragile. E' la frontiera che divide dagli USA, che nel gioco del narcotraffico risulta il mercato di consumatori più forte. Dal Messico, dalla Colombia tramite l'Africa le mafie del mondo si raccordano per espandere il potere criminale più terribile. Non c'è luogo che si può ritenere portofranco: le rotte della cocaina come della finanza attraversano tutti i continenti e tutte le mafie, le 'ndrine, le bande criminali, le camorre, i gruppi armati. La cocaina simbolo del Male del mondo.
Quello che racconta Roberto Saviano non lascia scampo: la cocaina è diventata il motore dell'economia mondiale e detiene il primato per alimentare la criminalità più efferata, una guerra senza fine.
Le domande che sorgono dalla lettura del libro sono tante: ma siamo veramente ridotti così male? E' vera la realtà che ci racconta Roberto Saviano? Veramente gli uomini perseguono questo potere? Siamo davvero accerchiati da cocainomani? Ci muoviamo tutti sui ritmi accelerati dal consumo di droghe e amfetamine? Saviano ad un certo punto del libro, dopo aver descritto la guerra dei cartelli messicani e colombiani, dopo aver descritto gli aspetti di economia globale che accompagnano il mercato della droga, se lo domanda anche lui: Ma è questo il mondo? Saviano lo chiede anche al lettore; quel lettore che viene coinvolto in una conoscenza che è capace di trasformare anche la sua esistenza. Un doppio legame che provoca consapevolezza. Dopo aver letto il libro possiamo vedere il mondo che ci circonda in maniera diversa.
Ad un certo momento Saviano scrive: Spesso mi si chiede come possano le parole mettere paura alle organizzazioni criminali. In verità ciò che spaventa non sono le parole, ma chi le legge, chi le ascolta. A fare paura sono i lettori che hanno voglia di capire i meccanismi.
Leggendo il libro sembra di perdere ogni speranza. Di avere già perso una guerra che ci vede inconsapevoli pedine di misteriosi poteri criminali che intaccano quelli ufficiali. Saviano racconta delle ferite perchè quelle ci parlano più di ogni cosa: ci parlano delle ricchezze e delle miserie umane che convivono senza la nostra comprensione. Sì, il libro ZerZeroZero è scioccante: provoca rigetto e nausea, è un libro sotto certi aspetti per palati forti; un libro che però non si può mancare di leggere.
La recensione è stata pubblicata sul sito web di lankelot.eu
ZeroZeroZero
autore Roberto Saviano EditoreFeltrinelli
Data uscita05/04/2013 CollanaI Narratori
Prezzo € 18,00 - Pagine450 – LinguaItaliano
Codice ISBN 9788858811443 EAN